Corviale Roma: perché visitarlo? Beh, sembrerà una domanda difficile, ma in realtà è alquanto semplice. L’architettura del Corviale è unica: immaginate di vedere un palazzo lungo un chilometro nel mezzo dell’Agro romano. Stridente? Forse, ma ricco di fascino. Lo so, lo so: avrete mille domande! Si può visitare? È pericoloso? Si può raggiungere con i mezzi? Quanto è lontano? Con calma, facciamo un passo alla volta.
Storia dell’architettura del Corviale
Cos’è il Corviale? Il sogno utopista dell’architetto Fiorentino e fu inaugurato nel 1984. Se questa data vi sembra casuale, sappiate che non è così. In quel preciso periodo storico, gli architetti elogiavano l’individualismo, sopra al senso di comunità. Quindi ecco il segreto dietro migliaia di palazzine a 4 piani con un balconcino risicato, centinaia di quartieri senza neanche una piazza, senza un posto dove potersi incontrare. Per parlare del Corviale, non si può non citare l’Arch. Purini:
“Fiorentino aveva una concezione dell’abitare come movimento eroico, voleva che la sua mastodontica macchina abitativa fosse una specie di comunità che si sarebbe autoregolata facendo prevalere gli interessi collettivi su quelli individuali; Fiorentino arrivò però fuori tempo massimo, quando ormai in architettura alla fine degli anni Settanta si era affermato il Post-moderno, che, al contrario, esaltava piuttosto il singolo individuo e i suoi bisogni privati. Corviale è l’opera più importante realizzata a Roma in tutti gli anni Settanta e una delle architetture più significative della produzione mondiale di quegli anni”
Quindi Corviale era la risposta di Fiorentino ai famosi “quartiere dormitorio” degli anni ’70. Volersi smarcare dalla moltitudine di periferie satellite dove non c’era nessun tipo di servizio (periferie che, almeno a Roma, nacquero anche a causa della forte emergenza abitativa e dall’esplosione demografica).
Perché visitare il Corviale? La risposta sta nella sua architettura
Perché visitare il Corviale quindi? Il Corviale è una “città dentro il condominio”. Perché diciamo questo? Semplice! Immaginate di dover progettare uno spazio abitativo per 500 persone in una manciate di chilometri quadrati. Non è facile vero? Fiorentino decise di non costruire la solita periferia dormitorio, ma di ricreare una comunità. Una comunità dove esistevano delle attività e dove i servizi erano accessibili. All’interno della città palazzo dovevano esserci negozi, teatri, cinema e molto altro. Un posto dove la ‘massa’, il ‘popolo’ poteva emanciparsi attraverso la cultura!
È inutile girarci intorno: il Corviale fu un mezzo fallimento. O meglio, lo è stato il sogno collettivista di Fiorentino. Qui la gente continua a viverci e sarebbe quindi inutile e dannoso abbatterlo. Detto questo, del Corviale se ne può parlare tranquillamente, sempre nel rispetto dei 4500 abitanti del palazzo.
C’è un altro motivo per visitare il Corviale: la sua rigenerazione. Artisti, architetti, sociologi, urbanisti ed economisti – insieme ai cittadini, ovviamente – stanno cominciando a lavorare insieme per migliorare la qualità della vita nel palazzo. È un processo partecipativo che sarebbe piaciuto tantissimo a Fiorentino!


Ma si può visitare il Corviale?
La risposta è sì! Come ci disse ‘Er Sindaco’ del Trullo, una vicina borgata storica, impegnato nella riqualificazione del Corviale e della zona con i Pittori Anonimi Der Trullo, non dobbiamo sentirci a disagio a visitare il Corviale. Perché gli artisti di strada stanno facendo tutto per portare le persone nelle periferie, aggiungendo “è come si apri un negozio e non ce viè nessuno, che te fa piacere?!”. Il Corviale si sta popolando di esploratori urbani che si avvicinano al palazzo timidamente. L’importante è visitare il palazzo con rispetto assoluto per chi ci abita.
Un altro consiglio è visitare il Corviale con un tour, con un sociologo, architetto o qualcuno che, semplicemente lo studia profondamente. E quindi perché non venire con noi ed OttavoColle il 15 maggio?
Il Corviale insieme ad Hesitant Explorers ed Ottavo Colle
Irene Ranaldi, presidente dell’Associazione Ottavo Colle e ricercatrice di sociologia urbana con anni di esperienza, abbiamo organizzato una passeggiata al Corviale il 15 maggio 2021. È stato un bell’incontro partecipato dove abbiamo potuto conoscere alcuni lettori del blog.
Prima di partire alla scoperta del “palazzo lungo un chilometro”, Irene Ranaldi ha lanciato un messaggio sul Corviale:
“Mario Fiorentino è a capo di un gruppo di architetti incaricati dallo Iacp di dare una risposta importante alla scarsità di case e alle migliaia di persone che ancora vivevano nelle baracche a Roma, nel 1972 progetta Corviale. Solo dieci anni dopo iniziano le assegnazioni tra conflitti e soprattutto in un edificio non finito. “
Vi terremo aggiornati qualora dovessimo organizzare nuovi incontri sul Corviale.
Come posso raggiungere il Corviale?
Con un mezzo privato e con un mezzo pubblico. Purtroppo non con il car sharing, perché non siamo dentro l’area di competenza di ShareNow e Enjoy. Fortunatamente, il Corviale è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Se venite dal Centro, infatti, vi basterà prendere il 98 dal Lungotevere. Altrimenti vi conviene prendere la metro A fino a Cornelia e poi salire a bordo dell’889.
È sicuro il Corviale? Dove posso andare dopo?
Il Corviale è un posto sicurissimo. Vedrete lavorare artisti di strada, passeggiare e chiacchierare dei signori, mentre vi perdete tra i mille labirinti del palazzo. Qui c’è un forte senso di comunità e di appartenenza, derivate anche da Radio Impegno e il Calcio Sociale. Bisogna cercare di uscire dall’immaginario “periferia/ degrado”, ma ripensarla nell’ottica di “periferia/ azione collettiva”.
Se volete proseguire con un itinerario in linea, vi consigliamo di visitare il Trullo, una ex borgata storica interessante visitata con Eleonora quest’estate.