A Berlino siamo stati – o meglio Cécile è stata – di recente. Il motivo? Festeggiare il suo Junggesellinnenabschied (se non parli tedesco, ti consigliamo una capatina su google translate). Junggesellinnenabschied a parte, possiamo finalmente parlarti di cosa vedere a Berlino in 3 giorni (e non solo per un Junggesellinnenabschied). La città è dinamica, divertente e piena di attività da fare. Perfetta per un (lungo) weekend primaverile. Se invece vuoi optare per altre città della Germania, ti consigliamo di dare un’occhiata ai nostri articoli su Monaco di Baviera, Colonia e Bonn.
Cosa vedere a Berlino in 3 giorni: caccia al tesoro e trigliceridi
Day 1: arrivo a Berlino che sa di curry-wurst
Non appena arrivati all’aeroporto di Berlino, abbiamo preso un uber (che consigliamo per spostarsi velocemente in città) e ci siamo diretti nel nostro Ibis Budget a due passi della fermata metro Wittenbergplatz. Ottima posizione e perfetto per chi viaggia con gli amici. Dopo aver lasciato i bagagli, abbiamo preso un ottimo currywurst – tipico di Berlino – con la nostra prima birra. La nostra scelta è ricaduta su Original Berliner Currywurst, piccolo baracchino a due passi della fermata della metro. Oltre che ad essere decisamente buono, è anche pratico.
Day 1: cosa vedere a Berlino nel pomeriggio
Dopo esserci ingozzati ci siamo diretti verso Alexanderplatz, un tempo piazza principale di Berlino Est. Ad Alexanderplatz c’è anche l’orologio Weltzeituhr, che segna gli orari di ogni angolino del globo. Ed è proprio qui che è iniziata la nostra caccia al tesoro, o meglio schnitzeljagd (letteralmente caccia alla schnitzel). Per farla, i miei amici avevano acquistato una schnitzeljagd qui. In pratica è una scatola di alluminio con 17 buste con all’interno degli indizi che vi porteranno in giro per la città. La caccia al tesoro si fa in totale autonomia e dura circa 5 ore (o più se si decide di visitare i musei). Proprio per questo ha senso spalmarla su più giorni.



Da Alexanderplatz, ci siamo spostati verso la Torre della TV (Fernsehturm), la struttura più alta di tutta la Germania dal 1969. Questa torre fu costruita in 4 anni, per celebrare la nuova TV della Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est). Offre una vista pazzesca sulla città (unico problema: affrontare la fila per salire sulla Fernsehturm). Da lì ci siamo spostati verso la Rotes Rathaus (l’edificio rosso del municipio) e la cattedrale di Berlino (Berliner Dom). Questa chiesa un tempo era la cappella di corte, oggi ha una triplice funzione: luogo di culto, museo ed auditorium. Dopo esserci rifocillati con un caffè annacquato (e non aver fatto in tempo a schivare i piccioni killer), siamo andati in direzione Isola dei Musei.
ll nostro tour per l’isola dei musei (museumsinsel – letteralmente un’isola piena di musei Patrimonio dell’UNESCO) è iniziato con l‘altes museum (il vecchio museo, in stile neoclassico, ospita diverse opere dell’antichità classica), l’alte nationalgalerie (simile ad un tempio greco, qui si possono trovare dipinti dell’Ottocento), il famosissimo Pergamonmuseum (con la porta di Ishtar, che può farti fare un salto indietro di 2500 anni in Babilogna, durante il regno di Nabucodonosor) ed il Bode museum (con all’interno sculture europee dell’Alto Medioevo).
Usciti dall’isola dei musei, ci siamo diretti verso il Neue Wache (edificio neoclassico, ideato come posto di guardia reale, oggi ricorda le vittime delle guerre) e l’Università Humboldt con la statua del fondatore Alexander Von Humboldt. Abbiamo poi attraversato la strada e raggiunto Bebelplatz, una piazza dove poter ammirare la Prinzessinnenpalais (palazzo della principessa) e la vecchia biblioteca (Alte Bibliothek). È proprio questa la piazza dove i nazisti decisero di bruciare i libri. C’è un monumento – ovvero un pavimento di vetro con sotto una biblioteca senza libri – dell’artista ebrea Micha Ullman che ricorda questo tragico evento. Da lì ci siamo spostati verso la St Hedwigs Kathedral, il Französischer Dom (da dove si può ammirare Berlino dall’alto) e il Deutscher Dom.
Decidiamo di fermare la caccia al tesoro al Gendermenmarkt e di prenderci una birra al sole da Hugo & Notte.
Day 1: una serata a Berlino che sa di gioventù



Per la serata, abbiamo provato la schnitzel (vera, non quella della caccia al tesoro) più grande di Berlino. Spoiler: era anche parecchio buona. Questo capolavoro si trova da Louis, che ci sentiamo di consigliare (occhio alle porzioni, non potete pensare di mangiare una schnitzel da soli).
Dopo aver fatto scorta di schitzel (in tutti i sensi, alcune di loro sono arrivate persino in Olanda), siamo andati a ballare al Cassiopeia (che ha un sitoweb è davvero fighissimo). Il posto è semplice e non troppo affollato (perfetto se si vuole passare una serata dinamica e ballerina ma senza la calca). D’estate deve essere molto, molto carino, visto il bel spazio esterno. Il locale si trova nel quartiere Friedrichshain, un tempo nel cuore di Berlino Est.
Subito fuori, ci siamo fatti una foto in un photoautomat, che ci ha portato direttamente negli anni 80 nella Berlino Est. Un vero viaggio nel tempo alle 5 e 30 del mattino (occhio che ci mette circa 10 min per stampare le foto, ovviamente di ottima qualità).
Cosa vedere a Berlino in 3 giorni: Checkpoint Charlie (o Cecia?)
Berlino, Day 2: risveglio (più o meno) traumatico
Il mio risveglio non è stato particolarmente traumatico, anche se la mia compagna di stanza ha deciso di puntare la sveglia alle 11. Decisione sacrosanta. Però lei si è riaddormentata ed io mi sono trovata sveglia come un grillo. Racimilo le (poche) persone che erano già sveglie e ci dirigiamo verso Checkpoint Charlie, un tempo il terzo posto di controllo degli alleati. Il nome deriva dalla terza lettera dell’alfabeto fonetico della NATO. Oggi però, rappresenta più l’emblema del danno che può portare il turismo, più che un simbolo chiave della guerra fredda. Detto questo, vale il viaggio! Proprio accanto ci sono dei pannelli informativi dettagliatissimi che ripercorrono la storia del Muro di Berlino e della guerra fredda.
Da lì ci spostiamo verso il Charlie’s beach, dove abbiamo mangiato un ottimo kebab. La location è stupenda, con delle sdraio posizionate in mezzo a dei banchetti, sulla sabbia. Sull’invenzione del döner kebab – che nasce proprio a Berlino – consigliamo la lettura di questo articolo (inviato proprio dalla mitica Lucky Souvlaki).



Cosa vedere a Berlino: continuiamo la caccia al tesoro
Dopo aver visitato il Checkpoint Charlie, ci siamo diretti verso il Gendermenmarkt per continuare la nostra caccia alla schnitzel. Siamo andati verso Unter den Linden, un viale alberato enorme e pieno di ambasciate. Questo bel viale porta direttamente alla porta di Brandeburgo, uno dei simboli più iconici di Berlino. La zona è stata off-limits sin dal 1945, perché a due passi dalla frontiera tra Est ed Ovest.
Sulla destra della porta di Brandeburgo, si trova la cupola di vetro del Deutscher Reichstag, dove si può entrare per una visita più approfondita. A destra, invece, si può trovare il Memoriale per le vittime dell’Olocausto. Se provi ad entrare dentro, sarai travolto da una sensazione di angoscia e claustrofobia. È importante però portare rispetto, perché questo luogo ne ha davvero bisogno.
La caccia al tesoro è terminata con Potsdamer Platz, dove siamo entrati al Sony Centre. Il centro ingloba una piccola parte di quello che un tempo era il Grand Hotel Esplanade che, prima di essere bombardato, era il luogo d’incontro d’eccellenza dei berlinesi facoltosi.
Sera nel Day 2: vista su tutta la città
Per festeggiare la fine della caccia al tesoro, siamo andati al bellissimo rooftop del Klunkerkranich. Un tempo un parcheggio grigio, oggi questo spazio è stato restituito alla comunità. Offre anche uno scorcio imperdibile su Berlino (con delle birre niente male).
Dopo il rooftop, abbiamo cenato al ristorante georgiano Tbilisi. Ogni volta che troviamo un ristorante georgiano all’estero (o in Italia) ci catapultiamo: è una delle nostre cucine preferite.



Cosa vedere a Berlino in 3 giorni: a caccia di quartieri hippy
Cosa vedere a Berlino nel Day 3: colazione da vere signore e East Side Gallery
La mattina successiva, siamo andate a fare una colazione superlativa da House of Small Wonder. Ho preso un’ottima cheesecake con un cappuccino niente male. Dopo esserci rifocillate, siamo andati verso la East Side Gallery (nel cuore di Friedrichshain). Come sappiamo tutti, fu smantellato rapidamente nel 1989, ma un tratto lungo circa 1300 metri sopravvisse. Su questo tratto, si può vedere la più lunga striscia di murales open air al mondo. Oltre ad essere stupendi, hanno senso di trovarsi proprio nel punto in cui sono. Una visita all’East Side Gallery è impriscindibile in un itinerario su cosa vedere a Berlino. Infine, siamo saliti sull’imponente ponte Oberbaum.
Dopo l’East Side Gallery, abbiamo visitato gli Hackersche Höfe, che sono 8 cortili comunicanti. Qui vivevano molti ebrei e francesi. Fu fortemente colpito durante la Seconda Guerra Mondiale. Dobbiamo la loro ristrutturazione ad un tenace gruppo di abitanti che ha portato avanti un progetto di rigenerazione



Day 3: pranzo a Berlino e rimesse di barche
Per pranzo, abbiamo mangiato un bratwurst delizioso da Curry 61. La fila è solitamente lunga, ma ne vale davvero la pena. Qui accettano solo contanti, abbiate cura di averne un po’ con voi (non tantissimi, perché il costo di un pranzo è veramente esiguo).
Nel pomeriggio, prima di prendere il volo di rientro per Roma, abbiamo visitato i quartieri di Kreuzberg e Neukölln, anime libere di questa città. Qui potete trovare una chiatta con una piscina dove poter nuotare l’estate (Badeschiff) ed il bellissimo Club der Visionäre, una vecchia rimessa per le barche diventato un club, aperto dalle 14 in poi. La posizione è spettacolare, un luogo incantevole dove ricaricare. Purtroppo quando siamo andate noi era chiuso per lavori. Siamo andate quindi al Freischwimmer, dove abbiamo preso un ennesimo caffè al sole (ma si può anche pranzare il riva al canale).
Speriamo che questo articolo su cosa vedere a Berlino in 3 giorni ti sia stato utile. Per qualsiasi dubbio o curiosità puoi scriverci nei commenti.