Cosa vedere a Milano? Dopo gli itinerari fatti a Roma, è giunto il momento di scrivere di Milano. D’altronde sono solo due anni che viviamo qui. Qualche mese fa, la nostra amica Giorgia è venuta a trovarci. Era il momento perfetto per organizzare un weekend a Milano alternativo che ripercorresse anche solo parzialmente il suo passato industriale. Preparate le scarpe da ginnastica per fare un giro non convenzionale della città.
Cosa vedere a Milano in un weekend: alla ricerca della cotoletta perfetta
Giorgia è arrivata intorno alle 18 a Milano. Il tempo di tornare a casa, prendere la macchina (vi abbiamo già detto che adoriamo il Carsharing, che usiamo spessissimo come a Monaco di Baviera) ed eccoci arrivati al Brutto Anatroccolo, prima trattoria sincera che avremmo esplorato in quel di Milano. Ma di questo ve ne abbiamo parlato meglio nel nostro articolo sulle trattorie sincere di Milano. Vi anticipiamo già che durante questo weekend a Milano, avremmo visitato 2 ristoranti sui 3 citati.
Al Brutto Anatroccolo abbiamo degustato un’ottima cotoletta e vitello tonnato. Davvero una delizia per il palato! Poi ci siamo diretti verso il Murales della Musica, uno dei più belli di Milano. Poi ci siamo diretti verso il Naviglio grande, circondato dalla nebbia – il che lo rendeva ancora più suggestivo.
Siamo tornati a casa alle 23, proprio prima dell’inizio del coprifuoco.



Cosa vedere a Milano in 2 giorni: itinerario alternativo
Il nostro weekend a Milano è proseguito con un itinerario alternativo della città, dove abbiamo iniziato a visitare il Villaggio dei Giornalisti. L’itinerario è iniziato con Villa Mirabello, una villa Quattrocentesca di campagna con un passato tumultuoso.
Da lì, ci siamo diretti verso il Villaggio dei Giornalisti nel 1911, quando il redattore de ‘Il Secolo’ voleva costruire della case popolari anche per le classi della media-borghesia, come i giornalisti.
Da lì, ci siamo spostati verso il Naviglio della Martesana – eletto il naviglio più bello da tutti e tre (okay, non li abbiamo visti tutti). Il naviglio fu costruito nel Quattrocento, per collegare Milano all’Adda. Per secoli, sul naviglio circolavano barconi che trasportavano uomini, merci ed animali. Fernand Braudel lo definì “il miglior esempio della conquista delle pianure da parte degli uomini”.
Durante la passeggiata, ci siamo fermati all’East River per un rinforzino con una bella river. Il dehors del locale è davvero incantevole, sopratutto in autunno.
Proseguiamo con il Canale fino ad arrivare al Circolo San Filippo Neri, dove abbiamo mangiato un’ottima cotoletta, polenta ed altre leccornie made in Lombardia. Ma del circolo ve ne abbiamo parlato meglio in questo articolo.
Dopo un pranzo hollywoodiano, ci spostiamo verso Piazza Gae Aulenti, il Bosco Verticale ed il Quartiere Isola, dove abbiamo visto anche il giardino Condiviso dell’Isola Pepe Verde – davvero incredibile e con un foliage invidiabile. Imperdibile per chiunque voglia di passare un itinerario alternativo per un weekend a Milano.
Da lì ci siamo spostati fino a Moscova, passando per la Pinacoteca di Brera, fino ad arrivare alla Scala di Milano ed il Duomo di Milano.
Torniamo a casa e per cena ci dirigiamo verso il ristorante coreano di Dream. Da lì girovaghiamo per il quartiere liberty di Porta Venezia e Palestro. Davvero unici nel loro genere (d’altronde il liberty milanese è uno stile architettonico che amiamo).



Cosa vedere a Milano: alla scoperta della città industriale
Il mattino seguente ci siamo diretti verso il villaggio operaio di Via Lincoln, di cui vi abbiamo parlato nel dettaglio in questo articolo.
Da lì, abbiamo preso una macchina e ci siamo diretti al City Life ed i suoi grattacieli. Alcuni grattacieli sono più alti del Duomo, e per cui hanno una copia della Madonnina. Infatti, ogni qualvolta un edificio superi l’altezza del Duomo deve avere all’apice una copia della Madonnina. Interessante vero?
Ma al City Life, non ci sono solo grattacieli, ma alcune chicche artistiche (come le fontanelle con altri animali, rispetto al solito vecchio drago). C’è anche il Palazzo delle Scintille dove venne effettuato uno dei primi voli della storia all’inizio del Novecento o la fontana più grande di Milano: la fontana delle Quattro stagioni. Poco più avanti, c’è anche colori, un’opera d’arte dell’artista camerunese Tayou. A terra c’è un planisfero costellato da queste puntine giganti, che ricordano i colori del paesaggio africano. L’ambizione è quella di fornire una riflessione sui flussi migratori.
Da lì, siamo arrivati a Via Sarpi dove ci siamo fermati per uno spritz da Max Cafè, prima di mangiare i mitici ravioli della ravioleria di Via Paolo Sarpi. Un punto perfetto per visitare al maglio la China Town milanese.
Ed è proprio così che salutiamo il nostro weekend milanese passato insieme alla mitica Giorgia. Due giorni favolosi, e due itinerari alternativi su cosa vedere a Milano, che ci hanno fatto amare questa città
Fabio
Bellissimi questi itinerari di Milano! Ne avevo preparato anche io uno che tocca tappe differenti rispetto alle vostre. Quindi appena ho tempo mi farò anche i vostri tour! Grandi!