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On the road negli Stati Uniti del sud: itinerario alla scoperta della storia dei diritti civili

Ci siamo lasciati – ormai troppo tempo fa – a New Orleans. In questa città abbiamo noleggiato una macchina tramite Budget. In totale abbiamo pagato quasi 400€ per 6 giorni di noleggio, incluse tutte le assicurazioni per viaggiare tranquilli. Per quel che riguarda la benzina, abbiamo pagato 200€ in tutto (nonostante i forti aumenti e le oscillazioni di prezzo). Volevamo viaggiare in più Stati (Louisiana, Alabama, Tennessee e Georgia) e quindi abbiamo deciso di fare il drop-off della macchina a noleggio non solo in un’altra città, ma addirittura in un altro Stato (la Georgia). Un servizio aggiuntivo per poco meno di 100€ ma che ci ha garantito tutta la tranquillità del caso. In sella alla nostra Jeep Renegade noleggiata, abbiamo iniziato ufficialmente l’On the Road negli Stati Uniti del Sud. In questo articolo vi parliamo dell’itinerario nel sud degli Stati Uniti che abbiamo seguito.

Day 1 del nostro On the Road negli Stati Uniti del Sud

Tappa 1: Honey Island Swamp, Louisiana

La prima tappa del nostro On the Road inizia con l’Honey Island Swamp (Marais de l’Île de Miel, in francese). Prima di arrivare a destinazione, ci siamo fermati in un McDonald’s DriveIn a Sidell per sentirci “100% ammmerigani”. Dopo aver pranzato in macchina (esperienza da fare in un On the Road negli Stati Uniti) ci siamo diretti verso le paludi.

L’Honey Island Swamp viene considerata la palude con habitat meglio conservato degli Stati Uniti. Qui potete prenotare solo piccoli eco-tour che non impattano la flora e la fauna locale. I capitani che vi portano su e giù per due ore sono nati e cresciuti qui. A stretto contatto con i veri re della zona: gli alligatori (e qualche orsetto lavatore). 

È un’esperienza che consigliamo di vivere. Il capitano che ci ha guidato aveva un rapporto unico con gli alligatori, come spesso succede a chi abita da queste parti e vive in simbiosi con la natura. È come se riuscissero a parlare una lingua comune. Peccato solamente per la fitta pioggia che abbiamo preso non appena partiti. Entrando per ultimi sull’imbarcazione, ci siamo praticamente inzuppati nel giro di pochi minuti. Un inconveniente che ha reso ancor più sincera questa esperienza. Ad Alessio è sembrato di catapultarsi all’interno di una scena da film sulla guerra in Vietnam. Con tanto di alligatori vietcong. Vederli per la prima volta nella nostra vita è stato un cocktail di emozioni: stupore misto a una costante paura che potessero salire e mangiarci vivi.

Tappa 2A: Mobile, Alabama…. anzi no?

La seconda tappa sarebbe dovuta essere Mobile, in Alabama. Mobile è una città costiera molto carina, dove il tempo scorre lentamente. O almeno così ci hanno detto. Sì, perché a Mobile non ci siamo mai arrivati. O meglio, l’abbiamo sfiorata ma non abbiamo potuto mettere piede fuori dalla macchina. Il motivo: Danielle. E Danielle non è un persona, ma una tempesta tropicale che sarebbe potuta diventare un uragano (alla fine è rimasta solo tempesta tropicale, ma abbiamo comunque vissuto attimi di tensione).

Ma procediamo con ordine. Cécile mette sul navigatore “M-O-B-I-L-E” e scopriamo che si trova a circa 1h30 dalla swamp in Louisiana. Mentre ci avviciniamo alla nostra tappa, Cécile inserisce sul navigatore una via specifica del centro di Mobile. A questo punto scopriamo che c’è un’allerta meteo – in corso – in cui invitano la popolazione a mettersi nei ‘piani più bassi della casa’ perché c’è un alto rischio di tromba d’aria (e quindi i tetti rischiano di essere risucchiati).

E poi nulla. Succede che la tempesta tropicale per cui hai annullato il viaggio a Miami (il nostro piano originale era un volo da New Orleans a Miami) si sposta nel golfo del Messico, coprendo il sud della Louisiana, Mississippi, Alabama e nord ovest della Florida. Attimi di terrore a Mobile e no, non era previsto (monitoravamo la situazione da qualche settimana). Le tempeste tropicali in queste zone – nei mesi estivi – non vanno prese assolutamente sotto gamba!

Usciamo dall’autostrada in fretta e furia e ci fermiamo non sappiamo bene come in una piazzola di un ristorante di gamberetti a due passi dal mare. Intorno a noi muri di acqua, vento forte, visibilità nulla e un mondo di fulmini. Per fortuna ci siamo calmati quasi subito notando le tante persone ferme vicino a noi nella piazzola tranquilli come se nulla fosse. Insomma, siamo i soliti italiani che si godono il loro Mediterraneo. Per fortuna la situazione si calmerà di lì a poco e, con le mani che tremano, riusciamo a raggiungere la Tappa 2B.

Tappa 2B: Fairhope, Alabama

A Fairhope abbiamo prenotato presso un Key West Inn per una notte, una locanda molto basic ma carina. Sembra il set di un film nel quale i protagonisti si fermano a dormire nel classico motel lungo la strada. Il tempo di riprenderci un attimo dal brutto spavento e cerchiamo un posto dove andare a mangiare. Fairhope è una cittadina costiera dell’Alabama relativamente piccola. Sicuramente al suo massimo splendore nei mesi estivi, a Fairhope rischierete di trovare tutto chiuso alle 20. Per fortuna però abbiamo trovato The Ravenite Pizzeria che – onestamente – ci ha regalato una delle pizze più indimenticabili della nostra vita: quella in cui siamo sfuggiti al quasi-uragano Danielle. E una pinta di birra costava 3$50, Manhattan sembra ormai appartenere ad un altro pianeta.

Fairhope pizzeria
La pizza della sopravvivenza a Fairhope
Fairhope Alabama, on the road Stati Uniti del Sud
North Beach Park di Fairhope e Danielle all’orizzonte
Montgomery On the road Stati Uniti del Sud
On the Road negli Stati Uniti del Sud: Il Davis Cafe, Montgomery

On the Road negli Stati Uniti del Sud: Day 2

Tappa 1: Risveglio a Fairhope, Alabama

Il mattino dopo ci svegliamo con un’altra allerta meteo nel pomeriggio. Decidiamo quindi a malincuore di lasciare la costa e di addentrarci nell’entroterra. Prima però facciamo un salto sulla spiaggia di Fairhope, per dare un’occhiata curiosa al mare. Passiamo davanti ad una sfilza di casette deliziose, le classiche villette residenziali che si vedono nei film made in USA. Sembra tutto così tranquillo e pieno di pace, la tempesta tropicale è già lontana nei nostri ricordi.

Puntiamo tutto sul Fairhope Pier e sul North Beach Park dove ci godiamo i primi e gli ultimi minuti che passeremo sul Golfo del Messico. In lontananza percepiamo delle nuvole nere. È Danielle che sta per tornare minacciosa sulla Baia di Mobile. Lasciamo questa cittadina alle 10, come consigliato dalla protezione civile locale.

Tappa 2: Montgomery, la capitale dell’Alabama

Dopo qualche ora di viaggio in macchina – direzione nord-est – eccoci arrivati a Montgomery, la capitale dell’Alabama. La città di Rosa Parks e dove un certo Martin Luther King divenne pastore. In città vissero Scott e Zelda Fitzgerald e, ancora oggi, si può visitare la loro casa. Nella capitale dell’Alabama non ci sono must-see, solo tanto da capire. Forse è uno degli Stati che ci ha insegnato di più durante il nostro viaggio negli Stati Uniti.

Un po’ defilato dal centro di Montgomery c’è il Davis Café, un posto che è entrato prepotentemente nel nostro cuore. Serve pochi piatti, diversi a seconda del giorno (qui abbiamo mangiato il cavolo più buono della nostra vita e speso 10$ in due). Qui si trova il tipico “soul food” dell’Alabama. L’entrata di questo ristorantino è “fatiscente”, ma non fermatevi alle apparenze ed entrate! Un cattivo giudizio potrebbe precludervi una delle esperienze più belle del viaggio!

Con la pancia piena ci dirigiamo verso il Memoriale sui Diritti Civili, il secondo che visitiamo dopo quello di Memphis. Il Civil Rights Memorial di Montgomery sembra dire questo: “Beh, ormai la storia la conosciamo tutti, no?! La lotta per l’uguaglianza però è ancora ben lontana da essere vinta qui negli Stati Uniti. I suprematisti bianchi esistono ancora e gli Afroamericani vengono ancora uccisi. Che vogliamo fare?!”. E poi si aggiungono tutti i gruppi marginalizzati dal sistema statunitense (tra cui i bianchi delle zone rurali, considerati da sempre bianchi di serie B, chiamati simpaticamente “white trash”).

Prima di lasciare la capitale, facciamo un giro tra le case usurate dal tempo e tra le vie piene di storia. Vie che ci parlano di uno Stato nobile, che per primo ha cercato di cambiare le cose.

Tappa 3: Birmingham, Alabama – Stati Uniti del Sud

Il centro di Birmingham è piccolino ed accogliente. La sera, le luci dei teatri la rendono persino scintillante. L’unico problema è che le strade sono semi-vuote, che gli danno un’aria quasi inquietante. Le fornaci della Sloss sono molto suggestive e si trovano proprio all’ingresso della città. Ma procediamo con ordine…

Siamo arrivati all’Holiday-Inn che si trova subito fuori Birmingham. In hotel ci siamo goduti la piscina – a Montgomery abbiamo raggiunto temperature molto alte – e poi abbiamo cercato un posticino dove andare a cena. La nostra scelta è ricaduta su SAW’s Soul Kitchen, una scelta vincente (nonché uno dei migliori ristoranti provati in viaggio). Qui abbiamo mangiato i pomodori verdi fritti stratosferici, un piatto di polenta – il famoso grits, tipico di Birmingham e dell’Alabama – con greens, pulled pork e cipolle fritte, ed un hamburger ciccionissimo. La polenta è da prendere a tutti i costi!

Cibo Stati Uniti del Sud
Saw’s Soul Kitchen, la polenta con green, pulled pork e cipolle
Huntsville Stati Uniti del Sud
Lowe Mill Arts & Entertainment, il food truck di Will
Huntsville Stati Uniti del Sud NASA
Stati Uniti on the road: Space and Rocket Center NASA

Day 3 del nostro on the road negli Stati Uniti del Sud

Tappa 1 del nostro itinerario nel sud degli Stati Uniti: Huntsville, Alabama

Ad Huntsville si viene per due motivi: lo Space and Rocket Center della NASA, dove si può visitare Saturn V nel posto dove è nato. Oltre a visitare il centro della NASA, si possono vivere alcune esperienze uniche: come il planetarium dove osservare le costellazione oppure la simulazione dello sbarco sulla luna. Preventivate almeno mezza giornata di visita.

La seconda meta ad Huntsville è il Lowe Mill Arts & Entertainment, una vecchia industria tessile riqualificata e restituita alla comunità. Qui si trovano tanti posti carini dove mangiare e piccoli ateliers di artisti. Noi abbiamo puntato a Chef Will The Palate, dove Will – un simpatico chef – gestisce un food truck. Troverete opzioni vegane e vegetariane dei piatti più popolari dell’Alabama. Ed è proprio con Will, che salutiamo l’Alabama. Uno Stato che ha superato ogni nostra aspettativa.

Tappa 2: Nashville, Tennessee

Lasciamo ufficialmente l’Alabama e torniamo in Tennessee, dove abbiamo già visitato Memphis – la nostra tappa intermedia del City of New Orleans, treno che parte da Chicago e arriva a New Orleans.

Il nostro on the road negli Stati Uniti del Sud continua con Nashville, la città del country. Lasciamo le valigie al Comfort Inn – leggermente fuori a Nashville – e ci dirigiamo in centro. Andiamo al Black Rabbit dove andiamo a sorseggiare un long drink e mangiare patata bravas.

USA on the road: Day 4

Tappa 1: Nashville, Tennessee

La mattina seguente del nostro on the road negli Stati Uniti del Sud continua a Nashville. La mattinata inizia con una visita al Country Music Hall. Il museo approfondisce le origine della musica country, dagli immigrati irlandesi e la migrazione nelle grandi città. Il museo è molto carino, anche se non all’altezza di quello di Memphis. Comunque vale sicuramente la visita!

Dopo la visita al museo, siamo andati nella via Broadway, cuore di Nashville, dove le ragazze hanno gli stivali da cow-boy e la musica fuoriesce letteralmente ad ogni angolo, anche di prima mattina. Tempo di dirigerci alla tappa 2 del nostro on the road negli Stati Uniti del Sud: forse il cuore di tutto.

Tappa 2: Dahlonega, Georgia

Se non puoi andare al mare… allora vai in montagna! Così abbiamo fatto puntando tutte le nostre fiches su Dahlonega, cittadina di montagna molto in voga in questa fetta di Stati Uniti. Mentre percorrevamo la meravigliosa strada da Nashville a Dahlonega, abbiamo visto un orso bruno (che ci ha attraversato la strada mentre eravamo in macchina) ed un’aquila reale. Davvero emozionante! Abbiamo alloggiato per 3 notti nel Days Inn by Wyndham Dahlonega, subito fuori al centro di Dahlonega.

Dahlonega è una cittadina deliziosa e molto carina, probabilmente una specie di Stars Hollow (la città di Gilmore Girls) versione georgiana. Difficile non resistere al suo fascino. La città è conosciuta principalmente per: la corsa all’oro, i trekking ed i parchi nazionali ed i vigneti. La viticoltura della Georgia è la seconda più importante del paese, dopo la California. Torneremo più avanti su questi punti più avanti.

Per cena siamo andati allo Spirits Tavern dove, secondo Alessio, abbiamo mangiato uno degli hamburger più buoni in viaggio. Gli ingredienti sono a chilometro zero e la taverna spilla IPA locale. Da non perdere, oltre gli hamburger, ci sono i tater tots (tipo crocchette di patate del sud).

on the road stati uniti del sud Nashville
On the road negli Stati Uniti del Sud: Nashville
On the road Stati Uniti del Sud Dahlonega
L’architettura di Dahlonega, USA on the road
Dove mangiare a Dahlonega, Georgia
Spirts Tavern, dove abbiamo mangiato i tater tots

Day 5 del nostro USA on the road

Tappa 1: Dahlonega, Georgia

Il mattino successivo abbiamo fatto colazione da Canopy + the Roots, dove si può sorseggiare dell’ottimo caffè e fare una colazione come si deve. È proprio qui che siamo diventati addicted al latte di avena. Con tutto il caffè del mondo nelle vene, siamo nel mood giusto per andare alle cascate.

Tappa 2: Amica Lola Falls, Georgia

Il nostro Day 5 dell’on the road negli Stati Uniti del Sud continua con le cascate Amicalola, che fanno parte di un ampio parco statale. Le Amicalola Falls sono le cascate più alte del sud-est degli USA. Il trekking è corto, semplice ed accessibile (in alternativa nel parco c’è anche una strada asfaltata percorribile in automobile). Prima di entrare nel parco, consigliamo di leggere attentamente i cartelli informativi su come comportarsi nel caso di avvistamento di/incontro con gli orsi (ad esempio, mai lasciare del cibo incustodito).

È davvero un bel parco da visitare e, dall’alto delle cascate, si può godere di una vista spettacolare.

Tappa 3: Wolf Mountain Vineyards, Georgia

La seconda parte della giornata inizia con una degustazione dei vini georgiani. Siamo finiti al Wolf Mountain Vineyards, un’azienda agricola moderna e con una vista mozzafiato. I vini sicuramente non sono il forte di questo posto, soprattutto per noi europei. Va detto comunque che i vini rossi ci hanno piacevolmente stupito. Il costo della degustazione è di 25$ a persona, per 6 bicchieroni di vino (preparatevi al peggio).

Tutto sommato, è un’esperienza che consigliamo di fare. Non si può partire dalla Georgia senza aver assaggiato il loro vino.

on the road Stati Uniti del Sud
Itinerario nel sud degli Stati Uniti: Amicalola Falls
Vini di Dahlonega Georgia
Wolf Mountain Vineyards: degustazione di vini in Georgia, Stati Uniti del Sud

Day 6 negli Stati Uniti del Sud

Tappa 1: Dahlonega, Georgia

La seconda mattina a Dahlonega comincia, nuovamente, con una visita a Canopy + the Roots. Dopo aver fatto colazione, ci siamo diretti al Dahlonega Gold Museum State Historic Site, il museo che parla della corsa all’oro, che ha reso la città famosa in tutto il mondo, avvenuta tra il XIX ed il XX secolo.

La visita inizia con la visione di un breve docu-film, molto ben fatto. Si ripercorre la storia di Benjamin Park, un cacciatore della zona. Un giorno d’ottobre del 1828 il buon Benjamin va a caccia, come ogni santo giorno. Quel giorno però inciampa su una roccia d’oro. Si rende subito conto di avere tra i piedi un qualcosa dal valore inestimabile. Nasce così la corsa all’oro e la conseguente febbre dell’oro, rendendo così Dahlonega la città in cui inizia la Gold Rush. Questo 20 anni prima rispetto alla California.

L’oro determina un boom demografico senza precedenti, in migliaia si spostano qui dalle colonie sull’Atlantico in cerca di fortuna. Tra espropriazioni ai Cherokee, un popolo nativo americano, e degrado sociale e umano, il destino di Dahlonega cambierà per sempre.

Prima di lasciare Dahlonega, continuiamo a ripercorrere la storia della corsa all’oro con una visita alle Consolidated Gold Mine. Le guide di queste miniere d’oro sono preparatissime ed hanno molto da raccontare sulle pessime condizioni lavorative di chi lavorava qui (come ad esempio le paghe stabilite tra i 0,50$ ai 2$ al giorno). Usciti dalle miniere, si può affrontare una prova pratica e cercare l’oro in un fiume artificiale. Proprio come si faceva tra il XIX e XXesimo secolo.

Tappa 2: Dublin, Georgia

Il nostro on the road negli Stati Uniti del Sud finisce con Dublino, in Georgia. La meta è stata scelta per due motivi: si trova ad un’ora e mezza da Savannah e si chiama Dublino, in onore della capitale irlandese. Non c’è molto da vedere qui, anche se la via principale della cittadina ha il suo fascino.

Noi abbiamo avuto la fortuna di dormire in una casa storica del 1903, avendo prenotato da Page House Bed & Breakfast. Sicuramente dormire in una casa del genere (decisamente in linea con il greek revival, che va tanto di moda in questa zona) è un’esperienza unica. Detto questo, con il senno del poi, sconsiglieremmo di prenotare i B&B negli Stati Uniti. Il motivo? Anche in questo caso bisogna pagare una mancia (stabilita tra il 18-20%… ed un B&B costa decisamente di più di una cena!).

Per cena, abbiamo trovato un posto molto carino dove mangiare cucina tipica del Sud. Si chiama Company Supply e – oltre a delle ottime birre locali – offre musica dal vivo. Abbiamo preso tater tots, riso e fagioli e un’ottima prime rib.

Corsa all'oro Dahlonega
Pepita d’oro trovata a Dahlonega, dove è iniziata la febbre dell’oro
On the Road Stati Uniti del Sud Dulin
On the road negli Stati Uniti del Sud: Dublin, Georgia

Day 7: La fine del nostro on the road negli Stati Uniti del Sud

Il nostro lungo on the road negli Stati Uniti del Sud finisce così: con un viaggio da Dublino a Savannah (Georgia). Ricordati che puoi sbirciare il nostro itinerario negli Stati Uniti orientali.

Hesitant Explorers

  • Il vostro on the road negli Stati Uniti, tra viaggi in treno e spostamenti in auto, è sensazionale! Le cose da vedere sono molte ma ho apprezzato la piega insolita e sensibile che ha preso il vostro itinerario ❤️

    • A
      Hesitant Explorers

      Grazie per le belle parole Fabio. È stato bello scoprire questo lato nascosto degli Stati Uniti.

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