Un articolo più faticoso del solito, ma un articolo che sento particolarmente mio non solo per motivi famigliari (mio nonno italiano emigrò lì nel Dopoguerra) ma perché il Venezuela è stata la mia prima volta in America Latina (ma vi abbiamo parlato anche del Brasile). Una fetta del mondo che amo profondamente fatta di realismo mágico, di colori intesi, di odori meravigliosi, di arepas ed empanadas mangiate in riva al mare dei Caraibi.
In questi racconti di viaggio sul Venezuela parleremo di un paese straordinariamente bello (si dice il più bello del mondo) ma assolutamente off-limits. E no, il Covid-19 non c’entra niente (cavoli, ci eravamo promessi di non pronunciare questa parola nel blog!).
Informazioni pratiche per visitare il Venezuela
Sì può visitare il Venezuela?
No. Mi dispiace essere così categorica, mi dispiace davvero. Alcuni famigliari che sono ancora lì cercano di andar via, ma la situazione è molto complessa. Altri famigliari, che tornavano a Caracas almeno una volta l’anno non ci vanno più da almeno tre anni.

La situazione politica è talmente difficile che alcuni beni di prima necessità sono introvabili ed è rischioso persino uscire di casa. Questo è particolarmente vero quando si visita la capitale, alla quale si aggiungono i problemi legati alla criminalità (che non sono presenti in tutto il paese in ugual misura).
Quindi no, non si può visitare il Venezuela fino a nuovo ordine.
Serve un visto per visitare il Venezuela?
No, per visitare il Venezuela basta un passaporto (dell’Unione Europea) con validità di almeno 6 mesi per un soggiorno inferiore ai 90 giorni. Ricordatevi di consultare sempre il sito della Farnesina (Viaggiare Sicuri) prima di partire e di stipulare una buona assicurazione sanitaria (noi consigliamo sempre WorldNomads).
Quando è meglio visitare il paese?
Il paese ha clima tropicale, quindi fa sempre caldo. Quando si potrà tornare a visitare il paese (prima o poi potremmo tornare in questo paradiso) bisogna sapere che in Venezuela ci sono due stagioni: la stagione delle piogge (maggio-novembre) e la stagione secca (dicembre-aprile). Consigliamo quindi di visitare il paese in quest’ultimo periodo.
Info varie: lingua, valuta ed orario
Ovviamente, in Venezuela si parla spagnolo (con qualche variante: tipo si dice Chévere ogni tre per due). La valuta è il Bolivar ed il Bolivar vale… beh è assolutamente inutile dirvelo perché le fluttuazioni e l’inflazione sono talmente assidue che il valore del Bolivar cambia ogni secondo. Comunque poco, il Bolivar vale poco.
Il Venezuela ha 5 ore in meno dell’Italia, che diventano 6 quando c’è l’ora legale.
Racconti di viaggio sul Venezuela: “Benvenuti nel paese più bello del mondo”

Racconti di viaggio sul Venezuela Parte I – Caracas
Ho tanti bei ricordi di Caracas, strano a dirsi. Già all’epoca era considerata una città pericolosa e poco interessante. In realtà non è proprio così… ma su questo ci torneremo.
Atterrammo a Caracas per la prima volta in un pomeriggio di metà febbraio, il caldo umido tra i capelli con il cugino (che in realtà era più un fratello) di mio nonno – comunemente chiamato da noi famigliari Zio Gian Antonio- che ci era venuto a prendere in aeroporto. Era febbraio, ma lui era a maniche corte. Ci sorride e dice “sapete, viviamo tutto l’anno così a maniche corte. Non è il paradiso?”.
All’epoca la mia pressione non era così tremendamente bassa (credo) quindi non potevo che acconsentire a quella affermazione. Crescendo ho cominciato a prediligere climi più miti. Ciononostante ai Caraibi ci tornerei domani, eh! Il viaggio in macchina fino a casa degli zii è veloce e senza problematiche. Le strade erano enormi e la vegetazione impressionante.

L’arrivo a casa era come me lo immaginavo: c’è un calore e una luce che solo in America Latina si può trovare. Attenzione, non è quel calore invadente che si può trovare in altre zone del mondo. È come se l’amore ed il calore fluttuassero nell’aria. È una sensazione strana che conosce solo chi è andato in America Latina o ha letto un libro sul realismo mágico.
Arrivo in cucina e lo zio posa sul tavolo un pacco di penne Barilla enorme. Sorride di nuovo e dice “tu abuelito mi ha detto che sono la tua pasta preferita” con quell’italiano perfetto ma buffo che ha solo chi passa tanti anni all’estero. Ed ancora adesso, le farfalle sono la mia pasta preferita.
A casa passiamo in rassegna un numero di parenti indefinito ma sempre avvolti da quella luce magica di amore e calore unici. I giorni passano e sembra sempre di più di essere finiti in un romanzo di Gabriel García Márquez, con storie di familiari, pendolini e parenti defunti che tornano a far visita (se avete visto Cocò forse sapete di cosa parlo). La sera mangiamo di gusto tante delizie della cucina locale (tra cui le empanadas, indimenticabili) e musica latina che poi ho scoperto chiamarsi Reggaeton. Mai avrei pensato che dopo 5 anni sarebbe esplosa la moda in tutto il pianeta.
Le giornate però vengono caratterizzate anche da visite alla città, come ad esempio il parco Nazionale Avila, il Panteon Nacional, la Piazza Bolivar -dedicata al libertador nato in Venezuela ma che liberò tanti paesi dell’America latina- le montagne di Caracas ed il Parco Chorros con le sue cascate naturali.

Ma 14 giorni a Caracas sono tanti, sopratutto perché non si può girare in totale sicurezza. Quindi cosa fare? Ancora una volta Zio Gian Antonio ha la soluzione: “Andate a Los Roques con vostra cugina. L’aereo parte dopodomani!”.
Racconti di viaggio sul Venezuela Parte II – Los Roques
Mai nella vita avrei pensato di visitare Los Roques, descritto dai più grandi viaggiatori come le isole caraibiche più belle di tutte. C’è chi lo descrive come il mare più bello al mondo. Io, sinceramente, non stento a crederci. E sorprendentemente, per zio Gian Antonio: “andate a Los Roques” aveva la valenza che può avere per noi “andate a Torvajanica!”. In effetti, l’arcipelago si trova a soli 160km dalla capitale. Ci si arriva esclusivamente in aereo (quando ci andrete, state attenti a prendere esclusivamente la compagnia di Stato) visto che un porto grande potrebbe danneggiare l’arcipelago e la barriera corallina.

Ci sono 350 isole a Los Roques, ma solo una è abitata: Gran Roque. Un intreccio di posadas colorate, bar carini, una piazza con un teatro, viuzze colorate ed una signora che prepara le empanadas da asporto. Gran Roque è un paradiso ed è anche molto sicuro. Il mare bello però è sperduto in queste 350 isole protette che si possono visitare con delle visite guidate (organizzate da Biologi per lo più) in catamarano.

Cayo Agua è considerata la spiaggia più bella del mondo. Ma nessuna delle 350 isole può definirsi brutta, sono tutte stupende. Non sembra neanche di stare sulla terra, ma sembra di essere morti e finiti in un paradiso fatto di sole, rum, empanadas e un catamarano. Altro che pirati dei Caraibi!
Racconti di viaggio sul Venezuela Parte III – Caracas, again

Si torna a Caracas, prima di tornare a Roma definitivamente. L’ultima cena me la ricorderò sempre con gran piacere, quando si parlava del Venezuela come del paese più bello del mondo. Lo disse una lontana parente, sorseggiando un buon rum.
Solitamente odio quando si dice di un paese che è “il più bello del mondo”. Tutti i paesi sono belli, non si può fare una classifica. Però ero appena tornata da Los Roques e quelle parole avevano tutta un’altra musica.
Se le sorti del Venezuela non sono attualmente delle più fortunate, il Venezuela vanta un patrimonio naturale assurdo ed una posizione geografica perfetta. Scrutatela su una cartina e capirete perché venga definito così. Il Venezuela ha tutte le caratteristiche che immaginiamo nell’America Latina: le Ande, i Caraibi e la foresta Amazzonica. Non solo: il Venezuela ha lepiù belle vette della cordigliera delle Ande, il tratto più lungo della costa caraibica in un singolo Stato, la savana (tepuis) e la cascata più alta al mondo.
Cosa vedere in Venezuela: perché ci tornerò

Questa strano articolo sui racconti di viaggio sul Venezuela non poteva non concludersi con qualche info in più su cosa vedere in Venezuela se potessi partire domani. Se qualcuno me lo chiedesse, io gli rispondere con queste 10 cose da fare:
- Visitare l’altopiano dell’Auyantepui per vedere la cascata più alta del mondo: il Salto Ángel
- Andare a trovare i gauchos, i cowboys venezuelani, ballare con loro il joropo nella valle di Los Llanos, al sud delle Ande
- Fare un’escursione sul monte Roraima ed ammirare dall’alto la foschia
- Andare a trovare le scimmie urlatrici nel Delta dell’Orinoco
- Andare a fare backpacking a Puerto Colombia con in mano una guarapita
- Ripercorrere la costa del cioccolato a Chuao per assaporare il cacao venezuelano, quello più famoso al mondo
- Andare ad esplorare le grotte della Cueva del Guácharo
- Ripercorrere i passi dell’indipendenza nella città coloniale di Ciudad Bolívar
- Esplorare la città andina di Mérida
- Andare a scoprire Canaima, un remoto villaggio in mezzo ad una laguna spettacolare
Ed a questo punto, sì che ce ne sarebbero di cose da dire nei racconti di viaggio sul Venezuela!
Elina
Grazie per questo articolo. Tempo fa mi è capitato di leggere delle notizie molto tristi su questo Paese. Avevo anche visto un documentario e mi aveva colpito come nonostante la situazione la gente fosse ancora pronta a combattere. Quando la situazione si calmerà, mi piacerebbe molto visitarlo. Forse hai ragione non esiste un paese più bello del mondo però apprezzo il fatto che tu abbia parlato di un Paese che non ho mai visto e che reputi interessante non solo per la tua storia familiare. Sono molto curiosa 🙂
Marilù
Eppure ,diversi posti che hanno tanto da offrire, paesaggisticamente e culturalmente sono davvero in serie difficoltà, si sente che sei profondamente legata a questo posto, lo si percepisce dal modo in cui ne parli, e questa cosa mi piace tanto.
Valentina
Il Venezuela dev’essere un Paese davvero straordinario da visitare, speriamo che si possa tornare presto a farlo! È davvero un peccato che nessuno possa godere di queste meraviglie
Fabio
È davvero un peccato che non si possa più visitare il Venezuela. Quando ero piccolo, mio zio ci andrò in viaggio di nozze e mi portò dei pappagalli da appendere al soffito che sono ancora nella mia cameretta ?
Hesitant Explorers
Alla prossima chiamata vorrei vederli!
Samuele
Che gran peccato! Il Venezuela ha tanto da offrire a livello turistico e paesaggistico. Spero che il paese possa tornare alla normalità, anche se la vedo dura.
Nicoletta
Mi auguro che questo Paese possa tornare a vedere la luce per la sua gente e per i turisti. dev’essere stupendo sia dal punto di vista culturale che paesaggistico. Davvero un ottimo articolo.
Hesitant Explorers
Grazie mille Nicoletta!