Nell’estate 2023 abbiamo avuto la possibilità di viaggiare dal 27 giugno al 30 luglio. Dopo mille ripensamenti, che se non ci fossero non ci renderebbero titubanti, e la (dolorosa) scelta di escludere mete più esotiche (ci era mancato poco che non finissimo su un volo per Bali), abbiamo avuto un’idea. Perché non passare un mese a Creta? Leggendo in altri blog, tutti erano concordi nell’affermare che per visitare seriamente Creta – la quinta isola più grande del Mediterraneo – ci volesse almeno un mese. E noi, da grandi amanti della Grecia, abbiamo raccolto la sfida!
In fase organizzativa, abbiamo deciso di dividere l’isola secondo le 4 regioni che la compongono: Haniá (l’estremità più occidentale), Réthymno, Iráklio, Lasíthi (l’estremità più orientale). Viste le lunghe distanze, per visitare Creta al meglio bisogna spostarsi frequentemente ed abbracciare un vero e proprio on-the-road avventuroso (potete prenotare gli alloggi direttamente dall’Italia, come abbiamo fatto noi, oppure fare tutto last second).
Nella mappa qui sopra trovate tutti i luoghi visti durante il nostro viaggio di un mese a Creta. Di seguito, troverete il nostro diario di viaggio a Creta che inizia da Haniá, l’estremo occidentale!
Diario di viaggio a Creta: regione di Haniá
Giorno 1 di un mese a Creta
Arrivo a Iraklio (Candia)
Dopo un breve volo Roma-Iraklio (il capoluogo di Creta) con WizzAir, il nostro viaggio si può dire ufficialmente iniziato. Ci sono solo due cose da fare prima di immergerci completamente nel viaggio.
La prima, è andare a ritirare l’auto che abbiamo noleggiato per l’intero periodo. Dopo varie ricerche, Action Rent a Car si è dimostrata di gran lunga la più economica. In totale, abbiamo speso 840 euro per 32 giorni (poco meno di 29 euro al giorno). L’autonoleggio ci offre una Seat Ibiza bianca, il nostro destriero per il prossimo mese. L’unica pecca? Non aver prenotato una macchina Diesel. A luglio 2023, il prezzo a litro del diesel era di molto inferiore alla benzina.
La seconda, è procacciarci il cibo. Chiediamo al ragazzo dell’autonoleggio dove poter mangiare un buon gyros pita – il panino wrap più iconico della gastronomia greca. Ci suggerisce Πάμε..γύρο che ci dà un caldo benvenuto in quello che sarà un mese entusiasmante a livello gastronomico.
Un mese a Creta – prima tappa: Kissamos (Kastelli)
Dopo circa due ore di tragitto, siamo arrivati nella nostra prima tappa Kissamos, detta anche Kastelli. A Kissamos abbiamo alloggiato per 3 notti nel campeggio Nopigia. Oltre alla tenda, il campeggio offriva materasso, lenzuola, frigo ed era dotato di ogni comfort. Kissamos si è rivelata particolarmente strategica per visitare la costa nord occidentale ed è assolutamente consigliato se si vuole visitare le spiagge di Balos, Falasarna e Elafonissi comodamente.
La prima sera abbiamo mangiato alla Taverna Sargos, dove per la prima volta abbiamo assaggiato il boureki cretese (sformato di patate, zucchine, feta, menta e myzíthra – un formaggio di capra tipico cretese). In questa taverna scopriamo quella che diventerà una piacevole abitudine: a Creta è consuetudine offrire una buona raki (simile ad una grappa bianca) e la frutta (o un dolce) a fine pasto.
Un mese a Creta: Regione di Haniá, giorno 2
Prima tappa: caffè e si corre a Balos
Durante il nostro soggiorno a Kissamos avevamo una sola certezza: dove prendere il caffè. In paese abbiamo trovato una signora dolcissima che prepara ottimi freddo espresso (caffè greco con ghiaccio) e spanakopita (fagottini ripiene di spinaci, deliziosi). Il suo caffè si chiama Coffee Break ed è imperdibile se siete nei paraggi.
Dopo aver preso il caffè ci siamo diretti a Balos, nella penisola di Gramvousa. La spiaggia di Balos merita un articolo a sé (che arriverà presto), ma intanto possiamo dirvi un paio di cose:
- Andate in macchina: lo sterrato è fattibilissimo, mentre le barche sono affollate.
- Andate in questi slot orari: 8-11, 16-20 (la mattina è meglio per fare le foto dall’alto).
- Per raggiungere Balos dal parcheggio, ci vuole una camminata di 20 minuti circa. L’andata è fattibilissima, mentre il ritorno può essere complesso (soprattutto se si sale nelle ore più calde).
Il panorama che si ha su Balos scendendo dal parcheggio è semplicemente impareggiabile, da togliere il fiato. Una volta scesi, l’acqua è poco profonda e dalle sembianze caraibiche. L’unica pecca è l’arrivo delle barche, ma andando nelle fasce orarie consigliate non avrete problemi di tale sorta. In tarda mattinata (errore, perché il caldo era asfissiante) torniamo alla nostra macchina, dopo aver passato un po’ di tempo in questa incredibile in spiaggia.



Seconda tappa: Falasarna e cena
Dopo Balos, abbiamo pranzato a Falasarna alla Golden Sunset Tavern dove – molto probabilmente – abbiamo mangiato la moussaka più buona dell’intero viaggio ed un’eccellente papoutsakia.
Falasarna è una spiaggia larga, di sabbia, comoda dove si può noleggiare un lettino ed un ombrellone per 15€/10€ (giornata intera/mezza giornata). È anche la spiaggia migliore dove poter ammirare uno dei tramonti più belli dell’isola. Assolutamente consigliata per un tranquillo pomeriggio al mare.
Per cena puntiamo tutto a Maracaibo (che, confessiamo, scegliamo un po’ per il nome trash). Il ristorante è ottimo, eccellente vino della casa e kolokithokeftedes (polpette di zucchine). Qui per la prima volta proviamo il famoso stinco di maiale cretese. Da leccarsi i baffi!
Un mese a Creta: Giorno 3, Polirinia e Innamorino
Una mattinata a Polirinia
La nostra terza giornata inizia con una visita alle rovine di Polirinia, un’antica città fondata dai dori nel VI secolo a.C. Fu la città-stato più importante della parte occidentale dell’isola insieme a Cidonia (l’odierna Haniá), con la quale era sempre in conflitto. Quando i romani conquistarono l’isola, occuparono anche Polirinia, dove costruirono acquedotti e strade. Per arrivare alla vecchia acropoli, bisogna percorrere un sentiero per circa 30 min. La vista che si può godere da qui vale sicuramente il viaggio!
Vale la pena visitare anche l’odierna Polirinia. Vi consigliamo di fermarvi all’information center dove una signora dolcissima di Liverpool vi offrirà un’ottima limonata fresca.
Un mese a Creta: a spasso per l’Innahorion
Dopo Polirinia, ci dirigiamo verso l’Innahorion, un’area che include 9 villaggi (Innahorion, viene da enneia – nove – e horia – villaggi). Noi puntiamo tutto su Voulgaro, un minuscolo villaggio dove abbiamo acquistato l’unico souvenir della vacanza: un magnete del palazzo di Cnosso.
Un mese a Creta: Falasarna, again
Per pranzo torniamo verso Falasarna, più precisamente andiamo alla Taverna Spilios dove ordiniamo i primi dolmodakia di una lunga serie. Dopo aver passato un altro pomeriggio in spiaggia, per cena andiamo a ΚΑΦΕΝΕΙΟ ΜΕΖΕΔΟΠΩΛΕΙΟ dove prendiamo per la prima volta i kalitsounia, fagottini ripieni di erbe aromatiche. Il ristorante è famoso per la carne alla griglia.
Giorno 4 del nostro mese a Creta: andando verso sud
Diario di viaggio a Creta: mattinata a Moni Chrysoskalitissas
La mattina ci svegliamo e puntiamo il navigatore verso il Monastero Chrysoskalitissas. Passiamo per i paesaggi meravigliosi dell’Innahorion. Il monastero, benché sia recente, nasce su un antico sito minoico. La sua posizione è meravigliosa, accasciato su una rocca che dà su un mare blu intenso.
Diario di viaggio a Creta: Kedrodasos Beach e pranzo
La mattinata continua con un salto a Kedrodasos Beach, una delle spiagge più belle e riparate di Creta. C’è un blu intenso, una spiaggia sabbia misto roccia e tanta ombra sotto i tamerici. È una delle spiagge più belle e incontaminate che abbiamo visitato sull’isola. Per pranzo, siamo andati alla Taverna Kochilas dove gustiamo un paio di pomodori ripieni.
Un mese a Creta: l’iconica spiaggia di Elafonissi
Elafonissi è il posto più visitato di tutta Creta. Come per Balos, bisogna visitarla la mattina presto o il pomeriggio tardi. Noi abbiamo optato per la seconda opzione e ci siamo recati in spiaggia per le 17. Ottima scelta: molta gente se ne stava andando. Ci siamo potuti godere la sabbia rosa e la spiaggia di sabbia sottile e mare azzurro. A malincuore, si fa tardi, e dobbiamo lasciare questo piccolo paradiso.
Arrivo a Paleochora
Arrivati a Paleochora in auto, andiamo direttamente al nostro Hotel Viena Rooms & Apartments un piccolo albergo a gestione famigliare, con una piscina notevole e dei proprietari dolcissimi. Assolutamente consigliato! Dopo aver lasciato i bagagli andiamo in uno dei ristoranti più buoni che abbiamo provato in viaggio: Grameno. Abbiamo ritrovato i nostri adorati giant beans!



Giorno 5: Paleochora e Sougia
Una mattinata lenta a Paleochora
La mattina ci siamo svegliati lentamente e ci siamo goduti la piscina dell’Hotel Viena Rooms & Apartments. Per pranzo, abbiamo deciso di fare due passi nella vivace cittadina di Paleochora. Mentre passeggiamo verso la fortezza veneziana, incontriamo una signora che ci suggerisce di pranzare con un gyros da Akrogiali un posticino niente male sul lungomare.
Un mese a Creta: pomeriggio a Sougia
Dopo pranzo, ci dirigiamo verso Sougia, un piccolo golfo vicino Paleochora che si trova sul mar Libico. Sougia è particolarmente apprezzata dai cretesi di Haniá che vengono al mare qui (fortunelli diremmo noi). Se desiderate visitare Sougia, sappiate una cosa: qui non ci sono pompe di benzina. Ogni volta che partite per una destinazione poco battuta dell’isola, assicuratevi di avere abbastanza benzina per andare e tornare.
Cena a Paleochora: un’esperienza diversa da fare in un mese a Paleochora
Poco prima di cena decidiamo di rientrare a Paleochora. Ci dirigiamo da Monika’s Garden Wine Bar dove iniziamo a familiarizzare con i vini cretesi. Per la prima volta proviamo il liatiko, vitigno autoctono di Creta. Per cena decidiamo di puntare le nostre fiches su ThirdEye, storico ristorante vegetariano di Creta. Probabilmente uno dei ristoranti vegetariani più buoni mai provati fuori dall’Italia!
Prima di tornare a casa, prenotiamo l’escursione per le gole di Samaria per il giorno successivo da Paleochora Taxi Office Minos & Giorgos Psarakis. Con 25€ a persona si paga una navetta da Paleochora a Xyloscalo ed il traghetto da Agia Roumeli (il punto di arrivo dopo il trekking) a Paleochora. A questi vanno aggiunti i 5€ d’ingresso alle gole. Parleremo delle gole di Samaria in un articolo più dettagliato.
Giorno 6 di un mese a Creta: il grande exploit
Trekking alle Gole di Samaria
La mattina alle 7 prendiamo la navetta che dal porto di Paleochora ci porta a Xyloscalo, l’ingresso delle Gole di Samaria, le gole più lunghe d’Europa. Dopo circa un’ora di tornanti in pulmino, siamo pronti a percorrere circa 16 km a piedi (in discesa).
Il canyon di Samaria è semplicemente incredibile ed offre panorami che rimarranno indelebili nelle nostre menti. Malgrado la fatica provata durante il cammino, consigliamo vivamente di fare il trekking. Quando vedrete il mare di Agia Roumeli vi sembrerà una delle più grandi vittorie della vostra vita.
Agia Roumeli
Il bagno fatto a Agia Roumeli è stato forse uno dei più belli e gratificanti dell’intero mese a Creta. L’acqua è cristallina e fresca, davvero rigenerante dopo 6 ore di cammino. Dopo esserci riposati quel che basta all’Hotel Viena Rooms & Apartments, prendiamo il traghetto che ci porterà a Paleochora. Sappiate che Agia Roumeli non è collegata alle altre città via terra. Ci sono due opzioni: prendere il traghetto per Paleochora, Sougia o Hora Skafion oppure rifarsi tutte le gole in salita. Noi ovviamente abbiamo optato per la prima opzione!



Giorno 7 di un mese a Creta: arrivo a Haniá, il capoluogo della regione
Un risveglio lento, partenza e Lakkoi
La mattina successiva ci svegliamo con calma e carichiamo lentamente la macchina. Puntiamo il navigatore in direzione di Haniá. Prima però puntiamo a qualche tappa intermedia, come ad esempio Lakkoi.
A Lakkoi vediamo subito Agios Mamas, una bella cattedrale incorniciata dalle montagne. Ad una manciata di metri troviamo Seli un ristorantino gestito da una ragazza simpatica e alla mano, che prepara un agnello sublime. Vale davvero la pena fermarsi per un pasto gustoso.
Arrivo a Haniá
Nel capoluogo di regione alloggiamo in un piccolo AirBnB, un po’ fuori dal centro. Abbiamo quindi potuto apprezzare l’edilizia abitativa di inizio 900 e anche un bel cinema all’aperto. Una volta arrivati al porto veneziano di Haniá – cuore pulzante della città – ci perdiamo tra il dedalo di vie ed iniziamo ad esplorare il centro cittadino, passando per la splendida Moschea di Küçü Hassan.
Per cena, dopo diversi tentennamenti, puntiamo su Ellotia, uno splendido locale all’interno di un vecchio palazzo dal sapore antico. Benché i prezzi siano più alti della media, qui si mangia discretamente e si può bere del buon vino. Quello che fa la differenza è la location!
Giorno 8 di un mese a Creta: Penisola di Akrotiri
Diario di viaggio a Creta: alla scoperta della Penisola di Akrotiri
La nostra prima tappa è la bellissima insenatura della spiaggia Seitan Limani. Essendo particolarmente presa d’assalto, ci accontentiamo di fotografarla dall’alto e puntiamo il navigatore verso la Spiaggia Stravos Gold Coast Beach, dove hanno girato il film Zorba il Greco. In spiaggia ci troviamo bene e decidiamo di passare qui la giornata, concedendoci un pasto alla Taverna Irene.
Cena a Haniá
Per cena torniamo ad Haniá ed iniziamo la ricerca di un buon gyros pita. La nostra scelta sarebbe ricaduta sullo storico Oasis, ma per una manciata di minuti lo troviamo in fase di chiusura. Salutiamo il dolce proprietario e puntiamo alla nostra seconda scelta: Thráka. Tutto sommato non ci va male! Con la pancia piena e felice, facciamo due passi per Haniá, prima di salutarla definitivamente.
Giorno 9: tornando verso sud
Un mese a Creta: Città romana di Aptera
Una volta lasciata Haniá, ci dirigiamo verso Aptera, un’antica città fondata dai dori ed esplosa durante l’impero romano (costo d’ingresso 4 euro). All’epoca dei dori, fu una delle città stato più importanti di tutta Creta occidentale. Le (molte) rovine ancora visibile oggi appartengono all’epoca dei romani. Particolarmente impressionanti sono il vecchio teatro e l’enorme cisterna dove è possibile entrare.
Diario di viaggio a Creta: antico paesino di Vámos
Dopo Aptera ci spostiamo nell’entroterra ed arriviamo a Vámos, un delizioso paesino rurale esempio di rigenerazione. Nel ’95 un gruppo di cittadini ottiene i finanziamenti da parte dell’UE con i quali restaurano le vecchie case tradizionali in pietra. L’iniziativa è un successo, Vamos torna ad essere piena di vita.
La vita di paese è ben visibile ancora oggi. Se vi spingete fino da Oli Mazi, piccolo caffè gestito dalla dolce signora Dina che prepara le zucchine fritte più buone al mondo, troverete tanti abitanti che si godono la dolce brezza marina durante una lunga pausa pranzo.



Arrivo a Hora Sfakion, il nostro ultimo alloggio a Haniá
A Hora Sfakion ci siamo permessi un piccolo lusso prenotando all’Authentic Village Boutique Hotel. È un bellissimo albergo dove poter passare qualche giorno in una casa tradizionale finemente ristrutturata. Nel pomeriggio abbiamo fatto due passi per il borgo di Hora Sfakion, dove abbiamo scoperto – con grande rammarico – che non è possibile visitare in giornata l’isola di Gavdos (la compagnia Gavdos Cruises non opera nel 2023). Per chi volesse passare qualche giorno sull’isola più a sud d’Europa, ogni giorno parte la barca di Anendyk dal porto di Hora Sfakion.
Cena ad Anapoli: uno dei ristoranti più buoni provati nel nostro mese a Creta
Per consolarci, per cena ci dirigiamo ad Anapoli. In questo piccolo borgo di montagna, decisamente fresco e gradevole, abbiamo cenato all’Anapoli Taverna, una delle taverne più buone provate durante il nostro mese a Creta. L’atmosfera e la cucina famigliare sapranno coccolarvi e sorprendervi. Da non perdere la vlita (verdure dell’orto all’agro), i fiori di zucca ripiena di feta ed il tourlou (una ratatouille di Creta fatta con zucchine, peperoni, patate e melanzane) più buono del mondo.
Tornando verso l’Authentic Village Boutique Hotel, ci siamo imbattuti nella solita segnaletica stradale crivellata di fori di proiettile: Hora Sfakion è famosa per la sua passione per le armi ed il suo carattere indomito (ma non c’è niente di cui aver paura!).
Giorno 10 del nostro mese a Creta: in barca per la costa sud ovest
Colazione e si sale a bordo del nostro veliero
Per colazione ci dirigiamo alla Bakery Ntourountous, dove abbiamo il 10% di sconto soggiornando all’Authentic Village Boutique Hotel. Sconto a parte, la bakery ha parecchie cose golose (spanakopita, louganikopita e tiropita, i classici della colazione greca).
Dopo un lauto banquetto, andiamo a prendere un piccolo traghetto della compagnia Daskalogiannis/Deligiannislines (si trova nel porto nuovo di Hora Sfakion). Il nome – Daskalogiannis – è in onore di uno degli eroi della resistenza sfakiota che fece una brutta fine. La compagnia Daskalogiannis porta fino al piccolo borgo di pescatori di Loutro, raggiungibile solo via mare. Con 13€ si può prendere il traghetto più volte, permettendoci di fare una tappa intermedia a Glyka Nera. In alternativa, si può raggiungere Loutro a piedi ma il sentiero, specialmente nella prima parte, è parecchio disestato.
Diario di bordo a Creta: Glyka Nera
Glyka Nera (dolci acque, in greco) ha un mare paradisiaco, l’acqua fresca e la tranquillità di una spiaggia poco raggiungibile. Detto questo, troverete lettini, ombrelloni ed una taverna pronti ad accogliervi. Noi però abbiamo optato per il nostro fido tamerice. Ombra naturale, meglio di così?
La nostra esperienza a Loutro
Loutro è un incantevole villaggio di pescatori, diventato però alquanto turistico (scordatevi quindi la calma, almeno in alta stagione). Qui troverete le iconiche casette bianco blu, alcune belle spiagge e qualche palma pronta a dare un tocco tropicale. Ci sono anche parecchie taverne (alcune sembrano trappole per turisti) ed alcuni alberghetti dove è possibile passare la notte. A noi ha detto bene ed abbiamo mangiato con 10€ a testa da Ilios.
Marmara, ultima tappa in barca
A Loutro siamo saliti su un’altra barca, che effettua continui trasferimenti per Marmara (troverete i baracchini delle varie compagnie direttamente nel minuscolo porticciolo di Loutro). Come Glyka Nera, anche Marmara ha una spiaggia spettacolare dove potersi godere pienamente il mare greco.
Dopo qualche tuffo riprendiamo le barche rientrando ad Hora Sfakion nel nostro fantastico Authentic Village Boutique Hotel.
Cena alle gole di Imbros
Hora Sfakion ci sembra decisamente troppo turistica per cena. Decidiamo di tornare in montagna, questa volta nel villaggio di Imbros (freschissimo anche lui, quasi da maglioncino). La nostra scelta ricade su Drosia, dove una dolcissima e talentuosa ristoratrice ci accoglie. In questa taverna, troverete tanti piatti della tradizione cretese. Non abbiate paura a lasciarvi guidare. Deliziosa la vlita e le polpette di formaggio.



Giorno 11 – il nostro ultimo giorno della regione di Haniá
Un mese a Creta: Orthi Ammos
La mattina decidiamo di seguire i preziosissimi consigli della ristoratrice di Imbros. Ci dirigiamo nella lunghissima e spettacolare (e stranamente vuota) spiaggia di Orthi Ammos. Dopo un breve sentiero (che si può fare in mezzo agli scogli o in acqua) si arriva in una minuscola caletta piena di argilla. In questo posto, molti locals si fermano per farsi le maschere di argilla. Ovviamente anche noi abbiamo fatto così.
Un pranzo da ricordare: la nostra esperienza a Frangokastello
Per pranzo, seguiamo un altro dei consigli della ristoratrice. Andiamo a Koutelo By the Sea e prendiamo un piatto tipico della zona di Frangokastello: spaghetti con pomodoro, yogurt greco, cozze e scampi. Che dire se non delizioso? Dopo un lauto pasto, i proprietari ci offrono due lettini dove poter riposarci e goderci la solitaria spiaggia di Koutelo.
Dopo la spiaggia, andiamo verso a Frangokastello. Da vedere ci sarebbe il castello veneziano del Trecento, ma nel 2023 era in fase di ristrutturazione. Il castello in questione fu uno dei simboli della resistenza sfakiota e della ribellione contro i turchi.
E su queste note, torniamo a Hora Sfakion, per la nostra ultima notte a Haniá, una regione ricca di bellezza e di fascino.
Un mese a Creta: la regione di Rethymno
Giorno 12: arrivo a Plakias
La mattina presto arriviamo a Plakias, dove decidiamo di passare la giornata nella lunga spiaggia cittadina che dà sul Mar Libico. Paghiamo 10 euro il lettino e ci prendiamo a portar via un gyros gigante (preso alla Kantina O Petros), comodamente mangiato sul lettino.
Per l’aperitivo abbiamo trovato un beach bar molto carino dove abbiamo passato dei splendidi momenti, ammirando il tramonto. Se si passa per Plakias non si può non fare un salto da Beach Bar Mes Tin Ammo. Per cena ci spostiamo da Plakias ed andiamo a Mirthios, dove ad attenderci c’è la Taverna Dionyssos, una piccola taverna famigliare alquanto frequentata dai turisti ma da dove si può godere una bella vista su Plakias e tutta la sua baia.
Giorno 13 di un mese a Creta: la spiaggia di Preveli
La mattina seguente inizia con la ricerca della bakery che avrebbe accompagnato le prossime tre colazioni. Per fortuna l’abbiamo trovata agilmente e ci siamo trangugiati un’ottima loukanikopita da Stamatis handmade dough and coffee.
Diario di viaggio a Creta: a spasso per Preveli
Dopo colazione, ci siamo diretti verso la spiaggia di Preveli che si trova allo sbocco della Gola di Kourtaliotiko. La spiaggia è famosa per il suo bel palmeto che si trova intorno al fiume Megalopotamos, fiume che poi sfocia nel Mar Libico. Su questa scenografica spiaggia, troverete anche la minuscola cappella di Agios Savvas.
Per pranzo siamo andati a vedere il ponte settecentesco di Preveli, che si trova lungo il fiume Megalopotamos ed all’interno della gola di Kourtaliotiko. Per pranzo mangiamo alla taverna Gefyra e visitiamo il Monastero di Preveli, costruito nel Settecento, dove durante l’occupazione nazista l’abbate fece fuggire 5.000 soldati alleati, rimasti bloccati nell’isola.

Aperitivo e cena a Plakia
Per l’aperitivo torniamo nel nostro posto del cuore, Beach Bar Mes Tin Ammo. Dopo un buon drink, andiamo a prendere un gyros da Corner Souvlaki, un posticino dove si possono scegliere gli ingredienti del proprio gyros (e non solamente il tipo di carne si vuole). Davvero ottimo!
Giorno 13: la zona sud-est di Rethymno
Un mese a Creta: Spili, Agia Galini e Triopetra
La prima tappa del giorno 13 ci vede a Spili, un piccolo borgo incantato, con una sorgente di acqua freschissima.
Da Spili, ci spostiamo verso la costa del Mar Libico, arrivando a Agia Galini, l’estremità est della regione di Rethymno. Detto fra noi, Agia Galini non ci ha impressionato, ci sono molte trappole per turisti ed il mare non è un granché. Ma ha due aspetti interessanti: il primo è legato alla mitologia. Infatti si dice che qui ebbe inizio il volo di Icaro. Il secondo punto a favore è invece legato alla vicinanza di una delle spiagge più belle (e deserte) di tutta la regione di Rethymno: Triopetra.
Per raggiungere la spiaggia di Triopetra, consigliamo di seguire la strada che passa per Agia Galini (la strada tra Triopetra e Preveli è spesso in pessime condizioni). Il nome Triopetra è dato da 3 pietre che spuntano alla fine della spiaggia. Davvero un luogo incantevole.
Per tornare verso Plakias passiamo per le gole di Kourtaliotiko che, al contrario di quelle di Samaria, si possono percorrere in macchina. Una strada spettacolare che sa meravigliare chi viaggia in auto!
Una cena a Sellia
Per cena decidiamo di lasciare Plakias ed andare da Sellia, più precisamente andiamo alla taverna Panostrati. Ad accoglierci c’è un simpatico oste che ci offre una buona moussaka. Notevole la raki offerta a fine pasto!
Giorno 15: verso Rethymno città
Argiroupoli
La mattina del giorno 15 del nostro mese a Creta, lasciamo Plakias per dirigerci verso nord. Prima di arrivare a Rethymno, la nostra destinazione definitiva, ci fermiamo ad Argiroupoli.
La cittadina è costruita sulla vecchia Lappa, un importante insediamento romano. L’antica Lappa era la città più importante di tutta la parte ovest dell’isola. Nel borgo si può anche trovare un mosaico del I secolo a.C., uno dei più belli dell’intera isola. Ma la cosa da fare assolutamente è passeggiare e perdersi per il borgo.
C’è però un’altra particolarità che rende unica Argiroupoli. Qui nel 1984 il signor Stelios decise di piantare alcune piante di avocado. All’epoca la domanda d’avocado era inesistente (d’altronde noi millennial dovevamo ancora diventarne assidui consumatori). Per questo, Stelios decise di usare i frutti in modo diverso.
Sua moglie Johanna (che soffriva di psoriasi) ebbe l’idea di iniziare una linea di cosmetici a base di olio d’avocado. Gli alberi d’avocado a Argyroupoli oggi sono più di 2.500 e la famiglia Manousaka ha un negozio di prodotti cosmetici proprio in centro, che si chiama Lappa Avocado. Ovviamente non abbiamo resistito ed abbiamo comprato un hair mask.
Proprio accanto al negozio, c’è il cafè Lappa, gestito da una dolce signora che prepara succhi a base di avocado buonissimi ed una raki al miele spaziale.
Rientro sul Mar di Creta
Dopo qualche curva, ritorniamo sulla costa nord di Creta. Il mare non è lontanamente paragonabile a quello del Mar Libico, ma è comunque discreto. Approfittiamo dell’Episkopi Beach per fare un bagno, prima di dirigerci verso Rethymno, dove avremmo passato le quattro notti successive. La nostra guesthouse (Seafront Studios) è centrale ed economica, con un gestore tra i più gentili incontrati in viaggio.
Non ci giriamo intorno, Rethymno è bellissima. Sicuramente la città più bella dell’isola. In parte la bellezza di Rethymno è dovuta all’eredità lasciata dai veneziani, che hanno reso i vicoletti davvero pittoreschi. Inoltre, la politica locale ha reso tutto il centro storico di Rethymno esclusivamente pedonale. Il che rende la città, già indubbiamente bella, magica.
Oltre all’architettura prettamente veneziana, Rethymno ha subito anche una forte influenza turco-ottomana. Rethymno fu conquistata nel 1646 dagli Ottomani e rimase turca fino al 1897. In quegli anni, la città divenne un importante centro amministrativo. Questo ha portato Rethymno ad essere il centro della resistenza cretese contro l’oppressione turca. Proprio per questo non è difficile trovare angoletti che ti portano direttamente a Jeddah, in Arabia Saudita.



Giorno 16: la Valle di Amari
Un mese a Creta: risveglio a Rethymno
Come ogni prima mattina, avevamo una missione: cercare la bakery. L’abbiamo trovata e forse, forse, è stata la bakery più buona provata in questo mese a Creta. La bakery in questione è Niktaris Bakery, molto frequentata dai local (anche se si trova in altre città dell’isola). Per la nostra prima colazione a Rethymno abbiamo assaggiato la lychnaraki, un dolce tipico di Creta ripieno di una specie di ricotta e cannella, che si mangia principalmente a pasqua.
Moni Arkadiou, una storia dolorosa
La nostra prima tappa del giorno 16 è il Moni Arkadiou. Il Moni Arkadiou è un luogo importantissimo per la storia di Creta. Proprio qui, nel 1866, ci fu quello che viene ricordato come l’olocausto di Creta.
Dopo una resistenza durata tre giorni, i turchi entrano finalmente nel monastero. Circa mille persone (700 tra donne e bambini e 300 uomini) si nascondevano nel deposito di munizioni del monastero. Il frate aveva un’unica possibilità: far saltare tutto. Prese una candela ed andò verso la polvere da sparo. Sopravvisse solo una bambina cretese.
Diario di viaggio a Creta: tappa a Thronos, Amari e Monastiraki
La nostra seconda tappa è Thronos, dove un signore ha una chiave unica. Infatti, una volta arrivati in città dirigetevi verso la chiesa di Agia Panagia, in pochi secondi si paleserà questo signore che aprirà solo per voi la chiesetta. All’interno troverete una meraviglia: affreschi del Trecento. Davvero stupefacente!
Dopo Thronos, abbiamo ripreso la macchina ed andiamo ad Amari. Lo facciamo per il campanile ottocentesco dove si ha una vista incredibile su tutta la valle di Amari.
Prima di pranzo, lasciamo Amari e visitiamo l’antica città di Monastiraki, dove c’è un minuscolo sito archeologico attivo (anche se attualmente gli scavi sono fermi e in stato di semi-abbandono). Il costo del biglietto è 3 euro.
Un mese a Creta: un pranzo con il vento a Fourfouras e Gerakari
Per pranzo finiamo in una bellissima e ventilata taverna famigliare: Windy Place. Prendiamo un po’ di zucchine fritte e pomodori al riso. Salutiamo la dolce proprietaria e ci dirigiamo verso l’ultima tappa della Valle di Amari. Dopo pranzo siamo andati a Gerakari, la città delle ciliegie. Dopo due passi in questo minuscolo paesino, troviamo un paio di ciliege e ce le degustiamo in una città sonnecchiante.
Rientro a Rethymno
Nel pomeriggio rientriamo a Rethymno, dove ci prendiamo una birra in una coop di lavoratori che si trova al centro di Rethymno. La coop si chiama Syn-Trofi Cooperative Grill ed è un bel posto dove sorseggiare una birra, con un occhio di riguardo al proprio impatto sociale.
Per cena siamo andati da Asteras Cafaneio, dove abbiamo mangiato ottima carne alla griglia in una bella piazza. Dopo cena abbiamo passeggiato nella città, dove ci siamo innamorati, ancora una volta, della bellezza di Rethymno.
Giorno 17 di un mese a Creta: Margarites, Eleutherna e la costa nord
Margarites e Eleutherna
Il giorno 17 inizia con Margarites, una città famosa tra i turisti, popolare per le sue ceramiche (che qui si fanno sin dal tempo dei minoici). Sono molti i negozi che si rifanno alla forma delle ceramiche dei minoici.
Dopo un bel giro a Margarites, ci dirigiamo verso la città vecchia di Eleutherna. La città fu fondata nel VIII e VII secolo dai minoici e poi venne occupata dai dori e romani. Accanto all’insediamento, c’è anche un bel museo archeologico che espone gli oggetti ritrovati durante gli scavi.
Bali, degustazione di vino e cena a Rethymno
Nel pomeriggio, cerchiamo una spiaggetta riparata sulla costa di Rethymno. Finiamo a Glaros Beach, dove l’acqua è trasparente e la spiaggia poco affollata. Dopo la spiaggia, facciamo una degustazione da Klados Winery dove proviamo alcuni vini di Rethymno. La location è davvero molto bella. Per cena ci mangiamo un gyros da Nikos. Festeggiamo la notte con un drink da Ali Vafi’s Garden che ha una location da urlo.
Giorno 18: una giornata lenta a Rethymno
Nel 18esimo giorno del nostro mese a Creta, abbiamo fatto tutte le faccende noiose che si fanno solitamente a metà viaggio (come, ad esempio, la lavatrice). Ne abbiamo approfittato anche per andare a pranzo in un posticino che di sera non è aperto: Baba koulis. In questo posto, molti locals vengono per la pausa pranzo. È un ristorante decisamente greco, dove poter mangiare una pasta al polpo deliziosa.
Per cena ci dirigiamo da Havesiliki per la sua atmosfera festosa che avevamo notato la sera prima. Ci mangiamo un’insalata di barbabietola, con yogurt greco e noci divina e le tortine ripiene. Ci fanno scoprire un piatto nuovo, tra i più buoni mai provati a Creta: il giaourtlou, composto da pita, yogurt, pomodoro e carne macinata (tipo hamburger). Ce lo sogniamo ancora la notte!



Giorno 19: lasciando Rethymno, grotta di Melidoni e pranzo a Anogia
Prima di lasciare definitivamente la regione di Rethymno, ci dirigiamo verso la grotta di Melidoni, luogo di culto fin dal Neolitico e tripudio di stalattiti e stalagmiti. Come in tutta la regione, Melidoni è stata suo malgrado protagonista di una tragedia avvenuta durante l’occupazione turca. Nel 1824, 400 persone trovarono rifugio nella grotta per sfuggire ad un assedio da parte degli occupanti. Dopo tre mesi, i turchi appiccarono un fuoco all’ingresso della grotta facendo morire di asfissia tutti i rifugiati.
Lasciamo le fresche temperature della grotta di Melidoni per andare ad Anogia, che si trova alle pendici del Monte Ida (2456m), il punto più alto dell’isola. Anogia ha un piatto tipico: l’agnello. Che dire se non che è stato l’agnello più buono della nostra vita? Lo trovate da Ta Skalomata.
Giorno 19bis: Arrivo a Iraklio, la capitale di Creta
Arriviamo a Iraklio per il tramonto, quando la città dà il meglio di sé. Passeggiamo per il suo splendido lungomare, tra anziani che parlano, giovani che organizzano il Pride ed antiche rovine minoiche e romane. Raggiungiamo la fortezza veneziana proprio quando diventa tutto arancione. Iraklio ha il fascino delle grandi città decadenti, un’area stranamente romantica.
Lasciamo il lungomare per visitare le vie più centrali. Passiamo per la fonta di Morosini ed altri monumenti che sono un chiaro lascito dei veneziani. Ceniamo con un buon gyros Cipro Style da To Kamaraki.
Giorno 20: Museo archeologico di Iraklio
La mattina seguente ci svegliamo e raggiungiamo il museo archeologico di Iraklio, il secondo del paese dopo quello di Atene. Il museo ripercorre 5000 anni di storia di Creta, la culla della nostra civiltià europea. Davvero un’emozione unica, che rende il museo archeologico di Iraklio una meta imperdibile durante un viaggio di un mese a Creta. All’interno del museo troverete statue ed oggetti provenienti dal palazzo di Cnosso e Festo. Degni di nota la testa taurina, le dee dei serpenti, il pendente d’oro con api, l’elmo con zanne di cinghiale e tutti gli affreschi di Cnosso restaurate in modo controverso dall’archeologo britannico Evans. Da non perdere le donne in blu e la parisienne.
Visto le alte temperature andiamo alla spiaggia Karteros, non una delle più belle, ma ha fatto il suo dovere e ci ha portato refrigerio.
Per cena invece puntiamo tutto su una taverna che si è rilevata fantastica: Rakoumel, gestita da un giovane chef bravissimo.
Giorno 21: Cnosso e arrivo nella regione vitivinicola di Iraklio
Un mese a Creta: il Palazzo di Cnosso
Il giorno dopo visitiamo finalmente il palazzo di Cnosso. Il biglietto cumulativo museo archeologico + sito di Cnosso costa 20€ (si possono visitare anche a 3 giorni di distanza). Per noi non ha assolutamente senso visitare il sito senza aver passato due ore piene al museo archeologico (anche per capire meglio il controverso restauro).
Il primo ad intraprendere gli scavi fu Minos Kalokairinos, archeologo e commerciante di Iraklion, che nel 1878 scoprì due dei magazzini del palazzo. All’epoca il terreni appartenevano ad i turchi che lo costrinsero a fermare le ricerche. Dopo tanti tentativi, nel 1900 l’archeologo Adams (quello degli affreschi) riuscì ad acquistare il terreno ed iniziò gli scavi. I monumenti scoperti avevano, ovviamente, bisogno di restauro.
Adams decise quindi di restaurlarli quanto più possibile simili alla realtà, utilizzando dei materiali che di certo non appartenevano all’epoca minoica (come, ad esempio, il cemento armato). Ancora oggi il restauro viene ampiamente criticato. Molti accusano Adams di avere utilizzato troppo la fantasia o – semplicemente – di “aver esagerato”. L’unica certezza, però, è che quello che conosciamo sulla civiltà minoica lo dobbiamo a lui.



Diario di viaggio a Creta: mare e dritti verso Archanes
Prima di lasciare definitivamente la città di Iraklio, decidiamo di farci un tuffo all’Arena Beach. Per pranzo mangiamo un gyros ed un souvlaki da Asteria e ci dirigiamo spediti verso Archanes, la regione della capitale vitivinicola di Iraklio, la più importante di tutta l’isola.
La produzione del vino è affare di Archanes dal tempo dei minoici, circa 4000 anni fa, facendo di Creta una dei più antichi produttori al mondo (anche se il primato ce l’ha la Georgia, nel Caucaso). Ad Archanes dormiamo in una casa bellissima, arredata con amore dalla proprietaria seguendo la tradizione cretese. La casa si chiama casa tradizionale Eirini.
Passeggiamo per le romantiche vie di Archanes, piene di case bellissime. Arriviamo fino alle rovine di quella che si pensa fosse la residenza estiva del palazzo di Cnosso (non lo abbiamo detto, ma Archanes si trova in montagna, nell’entroterra della regione di Iraklio, a circa 15 min di macchina dal capoluogo cretese).
Per cena andiamo da Bakaliko, istituzione di Archanes che vende praticamente tutte le bottiglie prodotte nella zona. Iniziamo con un metodo classico cretese, due bianchi, un rosé ed un vino dolce. Tutte le bottiglie derivano da vitigni autoctoni (che hanno nomi davvero poetici, qui a Creta: vilana, liatiko, vidiano…).
Giorno 22: si va in gita in montagna
Il giorno 22 di un mese a Creta inizia con la visita del Monte Juktas, dove si ha una vista a 360 gradi su tutta la regione di Iraklio – praticamente da costa a costa. Sul Monte, dopo 2km di sterrato (c’è un cartello dove si vieta l’accesso, ma in realtà ci salgono tutti) troverete una bellissima chiesetta ed un antico sito minoico. La vista vale davvero il viaggio!
Dopo essere saliti in macchina sul Monte Juktas, ci siamo diretti a Peza, altra capitale del vino cretese. Dopo aver fatto due passi nel minuscolo borgo, ci siano diretti alla Taverna Onhcimoc per pranzo. Dopo aver messo qualcosa di sostanzioso nello stomaco, siamo andati a fare una degustazione alla Cantina Digenakis, una cantina nuova e moderna dove poter degustare discreti vini cretesi.
Dopo aver finito la visita della cantina, andiamo a visitare Myrtia, un grazioso paesino famosa per aver dato i natali allo scrittore Nikos Kazantzakis, lo scrittore di Zorba il Greco. Ci perdiamo tra i vicoletti e le bougainville e torniamo lentamente ad Archanes.
Giorno 23 del nostro mese a Creta: Spilia e le migliori degustazioni del viaggio
La mattina ci svegliamo con la solita calma e puntiamo il navigatore verso Spilia. Ad accoglierci c’è un bell’acquedotto veneziano davvero impressionante e ben conservato.
Dopo aver visitato l’acquedotto veneziano, siamo andati da Solo Brewery, un micro birrificio fondato da alcuni ragazzi cretesi ed un mastro birraio norvegese. Si dice che la birra Solo sia la migliore di tutta la Grecia e noi, dopo la degustazione, non stentiamo a crederci. Il birrificio si trova a due passi dall’aeroporto di Iraklio e dal Palazzo di Cnosso e, vista questo posizione invidiabile, per noi è davvero un posto imperdibile quando si visita Creta.
Per pranzo torniamo ad Archanes, dove mangiamo un ottimo gyros gigantesco da O Μπάμπης. Dopo un riposino di un paio d’ore, siamo andati alla nostra ultima degustazione della regione. Siamo andati alla Winery Stilianou, una cantina antichissima arrivata alla quinta generazione di vinaioli. È stata senza dubbio la degustazione migliore di questo mese a Creta ed abbiamo assaggiato tutti vini di qualità (anche i vini naturali). Ad ogni bicchiere che abbiamo provato, viene abbinato un formaggio (o formaggio + pomodoro). Tutti i vitigni della cantina Stilianou sono autoctoni cretesi.
Per cena siamo tornati ad Archanes dove abbiamo provato una nuova taverna in una vietta bellissima, gestita da una signora deliziosa: Agora.



Giorno 24 di un mese a Creta: Tornando verso il Mar Libico
Diario di viaggio a Creta: Gortina
La mattina seguente, lasciamo molto a malincuore la nostra bella casetta di Archanes. Siamo però contenti di una cosa: rivedere il Mar Libico. Prima di andare verso la costa sud, decidiamo di visitare l’antica città di Gortina.
Gortina fu conquistata dai romani nel 67 a.C. La città divenne subito importante per Roma, diventando presto la capitale di Creta e Cirene, l’odierna Libia. La capitale romana di Creta e Cirene arrivò molto velocemente a 100 mila abitanti. Quando arrivarono i romani, a Gortina trovarono le famose leggi di Gortina (VI a.C.) che disciplinavano matrimoni, cessioni di proprietà, eredità, trasferimenti e… divorzi! Pare che a Gortina ci fu anche il platano che fu il nido d’amore tra Europa e Zeus.
Un mese a Creta: arrivo a Matala

Dopo aver visitato Gortina, prendiamo le chiavi alla Guesthouse di Matala (Hotel Villa Sylvia). Matala era una famosa località hippy negli anni ’60 e ’70 quando dormivano nelle numerose grotte che costellano la bella spiaggia di Matala.
Ci dirigiamo subito al mare, più precisamente ci fiondiamo alla spiaggia di Komos, una lunga spiaggia con un mare fresco e l’acqua cristallina. Pranziamo allo storico Bunga bunga (non pensate male, il nome viene da un bunker della Seconda Guerra Mondiale che si trova nelle vicinanze). Il piatto tipico sono delle pappardelle con spinaci, anthotyros (un formaggio locale), una cremina vegetale e aneto. Squisito! Rimaniamo a Komos per vedere un tramonto emozionante!
Per cena andiamo a Sivas, un paesino dell’entroterra.
Un mese a Creta, giorno 25: Festos e spiagge selvagge
Un mese a Creta: risveglio e palazzo di Festo
Per colazione ci diamo un tono ed andiamo da Boho, un cafè chic che dà proprio sulla spiaggia. Corriamo al palazzo minoico di Festo. Siamo durante un’ondata di caldo, tutti i siti archeologici della zona chiudoni alle 12 (in effetti il caldo si fa sentire).
Festo è il secondo complesso palaziale più importante della Creta minoica. All’interno troverete il teatro più antico d’Europa (conservato in modo straordinario) ed le stanze della Regina, che danno un’idea concreta di come potesse essere la vita a Palazzo nel 1700 a.C, anno di costruzione di Festo.
Il cortile centrale era il cuore pulsante della vita a palazzo. Secondo gli storici, il palazzo era accessibile alla maggiorparte degli abitanti della zona (e non va quindi inteso come dormitorio dell’élite) che potevano usufruire di spettacoli vari.
Il palazzo di Festo è molto suggestivo e meno “turistico” del vicino Cnosso. Sicuramente le opere di restauro sono state meno invasive. Mentre passeggiavamo c’era una squadra di archeologi italiani che ha esultato nello scoprire una lastra pavimentale.

Diario di viaggio a Creta: sulle orme degli hippy
Dopo il caldo di Festo, raggiungiamo la lunga spiaggia di Afrathias, con l’acqua fredda e cristallina come piace a noi. La spiaggia ha qualche ombrellone sparso qua e la, dove si può posizionare un asciugamo e godersi l’ombra gratuitamente (e questo non è affatto raro in Grecia). Bisogna solo stare attenti alle uova di tartaruga, ben segnalate dalle autorità.
Per cena facciamo una passeggiata a Matala, che si svuota la sera e dà il meglio di sé. Cominciamo ad apprezzarla, dopo un primo impatto non dei migliori. Finiamo a mangiare in un posto vegetariano e vegano incredibile, il Mad Irie. Respiriamo, per la prima volta, la vera atmosfera hippy di Matala.
Un mese a Creta: la regione di Lasithi
Giorno 26 – Diario di viaggio a Creta: Arrivo a Ierepetra
La mattina del nostro 26esimo giorno a Creta, lasciamo Matala e cambiamo regione. Arriviamo quindi a Lasithi, la regione più orientale di Creta. La nostra prima tappa a Lasithi è Myrtos, un bel villaggio con una lunga spiaggia dalla sabbia scura e dal mare blu accecante. Gironzioliamo per il bel villaggio e prendiamo un gyros delizioso da To Filotimo.
Dopo una giornata al mare percorriamo 14km ed arriviamo a Ierepetra, dove avremmo passato le due notti successive. Ierepetra è la città più a sud d’Europa e ci si va per un solo motivo: visitare l’isola di Chrissi. Dopo aver fatto su e giù per il litorale troviamo una compagnia che si reca a Chrissi. Stiamo parlando della Chrissi/Cretan Daily Cruises. Dal 2022, le barche non possono più salpare a Chrissi, perché il turismo massiccio stava rovinando il delicato ecosistema dell’isola. Le barche lasciano ad un centinaio di metri dalla costa, che si può raggiungere a nuoto. Decidiamo di prenotare due posti per il giorno successivo (25€ andata e ritorno).
Per cena proviamo delle meze tradizionali da Rakosyllektes. Una volta che ci si siede e si ordina da bere, l’oste provvederà a voi con tante piccole meze (praticamente delle tapas/ cicchetti greci). Un posto del cuore!
Giorno 27 di un mese a Creta: l’isola di Chrissi
La mattina prendiamo dei panini per il nostro pranzo sull’isola deserta di Chrissi. La barca salpa alle 12 ed avremmo circa 4 ore per stare su questa piccola isola, lunga 7km e larga 2. Malgrado le sue piccole dimensioni, appena riusciamo a percepire in lontananza l’isola di Chrissi la cosa che ci colpisce di più è la foresta di cedri libanesi, la più grande d’Europa! L’isola è abitata da tanti coniglietti ed è l’unico posto al mondo ad ospitare il fiore colchicum costrurieri.
Proprio per preservare questo ricco ecosistema, il governo greco ha deciso di limitare gli sbarchi sull’isola (che prima del 2022 erano di circa 1.000 persone al giorno e si poteva trovare un paio di stabilimenti e persino una taverna).
Di Chrissi parleremo in maniera più approfondita in un articolo dedicato. Sappiate però che la spiaggia Golden Beach è degna dei Caraibi ed è una delle più belle mai viste in Europa.
Nel tardo pomeriggio torniamo a Ierepetra. Per cena decidiamo di andare fuori, nel paesino di montagna Vania. Andiamo alla taverna Prokopis, una delle taverne più buone provate durante il viaggio. Leghiamo subito con la famiglia Papantonakis che ci fa sentire a casa da subito. Imperdibili le kolokithokeftedes ed il loro hamburger speciale con formaggio greco filante all’interno, delle pagnottelle fatte in casa con mizithra.



Giorno 28 di un mese a Creta: andando a Palekastro, passando per Xerokampos
Il nostro 28esimo lasciamo Iereptra, direzione Xerokampos. La strada è lastricata di un paesaggio incredibile ed ogni curva ci si innamora di un panorama mozzafiato. Ci fermiamo alla spiaggia Mazida Ammos Beach, una spiaggia lunga, spiaggia bianca e mare caraibico. Incredibilmente solitaria per una spiaggia così bella!
Per pranzo andiamo alla Taverna Akrogiali, dove per la prima volta assaggiamo la skioufichta, una pasta fatta in casa tipica cretese, molto simile al tipo di pasta che si mangia nel resto dei Balcani. La pasta è accompagnata di anthotiro, zucchine, carote e pancetta marinata nell’aceto per 3 mesi. Prendiamo anche la sofegada cretese, una specie di ratatouille dove – al contrario del briam – c’è anche la vlita.
Dopo pranzo rimaniamo sempre a Xerokampos e ci riposiamo nella bella spiaggia di Vourlia. Meno spettacolare di Mazida Ammos, ma comunque degna di nota. Nel pomeriggio andiamo a Palekastro, un posto che chiameremo casa per i prossimi 3 giorni.
Palekastro, al contrario di molte altre città della Grecia e di Creta, è famosa per le sue taverne di pesce che si trovano sulla spiaggia cittadina di Hiona. La prima sera ci siamo concentrati su Fotis Seaside, dove un signore cretese che ha vissuto tanti anni a Bologna prepara una cucina di pesce sublime.

Giorno 29 di un mese a Creta: estremità nord-orientale
Diario di viaggio a Creta: Erimoupolis, Itanos e spiagge deserte
La mattina del 29esimo giorno di un mese a Creta, ci dirigiamo a fare colazione e a recuperare un pranzo al sacco da Aρτοποιεῖον Μιχαήλ Ι. Μπελιμπασάκης. È un fornaio che ci è piaciuto tantissimo e dove saremmo tornati più volte durante il nostro soggiorno a Palekastro.
Le nostre prime tappe sono Erimoupolis e Itanos. La spiaggia di Erimoupolis è bella, con la sabbia bianca e l’acqua cristallina e stranamente diversa. Erimoupolis è anche la sede di un sito archeologico attivo. Infatti qui si trovava l’antica città di Itanos. Fondata dai dori, un tempo era uno dei porti più importanti di Creta. Itanos intratteneva scambi commerciali principalmente con i paesi del Medio Oriente. La storia di Itanos è assai lunga (gli ultimi insediamenti umani furono nel secolo, quando la città era devastata dalla pirateria). Nella vecchia città è ben visibile una vecchia basilica bizantina. Gli scavi oggi si concentrano principalmente sulla necropoli di Itanos.
Per pranzo andiamo nella spiaggia di Tendopoula, dove eravamo da soli. L’acqua era incredibile, ed era un vero e proprio paradiso. Consigliate le scarpe da scoglio.
Un mese a Creta: Spiaggia di Vai ed una cena romantica
Si fanno le 17 e ci dirigiamo verso la famosa spiaggia di Vai. Solitamente viene presa d’assalto, proprio per questo decidiamo di aspettare il tardo pomeriggio. A Vai, oltre che ad esserci una spiaggia bellissima, c’è anche il palmeto più grande d’Europa. Più precisamente, c’è la palma da dattero di Creta, una qualità autoctona che cresce solo nell’isola. Dopo le 17, la spiaggia è godibilissima ed è sicuramente una delle più scenografiche dell’isola.
Per cena andiamo da Hiona Tavern, uno dei ristoranti di pesce più famosi di Palekastro. Da non perdersi il risotto al nero di seppia – signature della taverna – super abbondante (per 2/3 persone va più che bene) e gustoso.
Giorno 30 di un mese a Creta: complessi palaziali e grandi ritorni
La mattina, con estrema calma, andiamo verso il palazzo di Zakros che si trova a sud di Palekastro. Zakros è il più piccolo dei quattro complessi palaziali minoici ed anche l’ultimo ad essere stato scoperto. Da non perdere se vi trovate nella parte più a est dell’isola (Xerokampos e Palekastro). Qui gli archeologi hanno trovato zanne di elefante, sottolineando l’importanza che Zakros aveva nell’ intrattenere relazioni commerciali con il Medio Oriente. Tra le scoperte più importanti c’è anche la testa taurina che abbiamo visto al museo archeologico di Iraklio.
Nel pomeriggio passiamo qualche ora sonnecchiante a Xerokampos, dove torniamo nelle spiagge che tanto abbiamo amato.



Giorno 31 di un mese a Creta: verso il nostro ultimo alloggio
La nostra prima tappa del nostro 31esimo giorno di un mese a Creta è stato il Monastero di Toplou. Proprio come il Monastero di Arkadiou che abbiamo visto nella regione di Rethymno, è stata sede della resistenza cretese contro i turchi. All’interno del monastero, si possono trovare icone e dipinti incredibili. Da rimanere a bocca aperta.
Dal monastero siamo risaliti verso nord, il che significa una sola cosa: il nostro viaggio sta per finire. La tappa seguente è Voulisma, una bella spiaggia ma davvero troppo caotica (e sporchina, quando siamo andati noi).
Dopo qualche ora in spiaggia andiamo a Agios Nikolaos, la capitale della regione di Lasithi. Il nostro hotel Bellevue Apartments, è a due passi dal centro. Agios Nikolaos è una città collinare che domina la baia di Mirabello e che ha un lago come fulcro cittadino: quello di Voulismeni. Agios Nikolaos si è rilevata perfetta per una passeggiata nel tardo pomeriggio.
Per cena ci gustiamo un ottimo gyros da Spitiko.
Giorno 32 – diario di viaggio a Creta: penisola di Spinalonga
La mattina ci svegliamo con calma e facciamo colazione da Melissa Patisserie & Bakery, un’altra eccellente bakery che ha riempito di gioia le nostre ultime colazioni.
Puntiamo il navigatore verso Plakia, dove una cooperativa di trasporti fa continuamente avanti/indietro tra Plakia e l’isola di Spinalonga (circa 10 min di tragitto). Consigliamo vivamente di scegliere Plakia come punto di partenza per Spinalonga (più veloce, più economico rispetto ad Elounda). Spinalonga è un’isola fortezza fondata dai veneziani nel 1579 per proteggere la Baia di Mirabello e la città di Elounda da possibili incursioni.
Dopo essere tornati a Plakia, ci dirigiamo verso l’isola cittadina, dove c’è una vista niente male sull’isola di Spinalonga. Ma non si vive solo di isole… anche di penisole! Dopo le 17, dopo che sono partite le barche, ci dirigiamo verso la penisola di Spinalonga. Malgrado uno sterrato non facilissimo, passiamo per alcune antiche saline veneziane. Arriviamo a Kolokithia beach ed i suoi colori accesi.
Per cena torniamo a Agios Nikolaos, dove mangiamo con i piedi sulla sabbia da Kyma.



Giorno 33 di un mese a Creta: l’altopiano di Lasithi
Per il 33esimo – e ultimo – giorno di un mese a Creta, decidiamo di visitare l’altopiano di Lasithi. Prima però andiamo a Kritsa, uno dei villaggi più antichi di tutta Creta orientale che si trova sulle colline pedemontane delle catena del Dikti. Il paesino è una piccola chicca, da scoprire tra i suoi placidi vicoli. Seguite la via Kritsotopoulas e non vi sbaglierete.
Dopo aver visitato Kritsa, puntiamo al villaggio più grande dei 20 villaggi dell’altopiano di Lasithi, Tzermiado. Lì abbiamo trovato una bella taverna franco-greca che prepara ottimi piatti. La taverna si chiama Kronio e voi non potete perdervi la moussaka. Se siete francofoni, avrete dei bei momenti di scambio con i dolci proprietari della taverna. Dopo pranzo passeggiamo per Tzermiado (con 24 gradi, una goduria). Purtroppo Tzermiado ha conosciuto un forte spopolamento. È un vero peccato vedere tutti questi negozi chiusi in un contesto meraviglioso come l’altopiano.

E se l’altopiano di Lasithi è meraviglioso ora (consigliamo la vista da Psychro) pensate in epoca veneziana quando l’altopiano ospitava 20.000 mulini a vento. Lasciamo tristemente l’altopiano di Lasithi e torniamo ad Agios Nikolaos per la nostra ultima cena a Creta. Andiamo ad ammirare il tramonto dal punto panoramico di Agios Nikolaos e ci godiamo un ultimo pasto da Avli ordinando un gustoso piatto di skioufichta con pomodorini e feta.
Il giorno dopo torniamo nostro malgrado a Roma. E congratulazioni a voi per aver letto questo lunghissimo diario di viaggio a Creta!