Dopo il nostro articolo sul primo giorno di roadtrip, continuiamo il racconto del nostro weekend nelle Langhe e Roero con 6 paesini deliziosi (in tutti i sensi). Se siete interessati a leggere un articolo su come organizzare un weekend nelle Langhe potete dare un’occhiata qui. Se invece siete interessati a tutto il viaggio, vi consigliamo di dare un’occhiata a questa sezione del blog.
Weekend nelle Langhe 2.1. Serralunga d’Alba

A Serralunga siamo arrivati di sera, devastati, dopo la fiera del tartufo di Alba. Ma di questo ve ne abbiamo già parlato. Per prima cosa ci siamo diretti nel nostro bellissimo ex-fienile, riconvertito ad abitazione, dove alloggiavamo. Potete trovare tutte le informazioni necessarie qui. Davvero super consigliato! Dopo aver posato gli zaini ci siamo diretti all’Osteria Tre Case.
La location è davvero carina (gli abbiamo dato diesci) ma non aspettatevi di mangiare pietanze super tradizionali (anche se 1/2 piatti della tradizione ci sono) e la scelta è limitata. Tutto quello che abbiamo mangiato però era buono (abbiamo preso un battuta di fassona, il vitello tonnato, la guancia di maiale, la faraona con crema di cavolfiore ed una panna cotta strepitosa, il tutto accompagnato da un Arneis spendendo circa 25€ a testa).
Dopo una notte riparatrice, abbiamo visitato il borgo di Serralunga. Quest’ultima, insieme a Neive e Monferrato (di cui vi parleremo dopo), è il borgo che più ci è piaciuto. Vero e medievalissimo, Serralunga ha un castello particolare. Il borgo si sviluppa in altezza ed ha un’atmosfera unica. Anche il suo castello (visitabile SOLO previa prenotazione) è lungo e maestoso. E così le vie, le case, vanno ad abbracciare il castello. Un abbraccio in lunghezza però.
Weekend nelle Langhe 2.2. Monforte d’Alba
Il nostro weekend nelle Langhe è proseguito con una visita del borgo di Monforte. Siamo rimasti ammaliati dallo splendido anfiteatro, davvero unico nel suo genere. Abbiamo passato ore a guardarlo. Il centro storico è ricco di colori e vie che si intrecciano creando un gioco di sali e scendi. Altra peculiarità, sono le panchine giganti di Monforte.
Una si trova in centro, nei giardinetti vicino all’hotel Beccaris e l’altra in piena campagna. Per raggiungere quest’ultima, si deve percorrere una strada (davvero bellissima) fino ad una manciata di metri prima della Cascina Gramolere sulla destra.
Weekend nelle Langhe 2.3. Cherasco
Cherasco è senza dubbio la località preferita di Alessio visitata durante il nostro weekend nelle Langhe. Sicuramente è la più sincera di tutte e con una bella storia dietro. Oltre a girovagare per il centro storico, non è possibile partire da Cherasco senza aver assaggiato i baci di Cherasco nella storica pasticceria Barbero Cioccolato. Sono un’esplosione di cioccolosità nel palato!

Come le altre città visitate durante questo lungo weekend nelle Langhe, Cherasco ha una storia antichissima (fu fondata nel 1243) ed un passato glorioso (qui Napoleone firmò l’armistizio tra Francia e Vittorio Amedeo III). A Cherasco ci sono 4 quartieri che prendono il nome delle rispettive chiese: San Gregorio, Sant’Iffredo, San Pietro e San Martino. Ma Cherasco ospita anche una Sinagoga antichissima, frutto di una forte presenza ebraica sul territorio (da cui nasce la salsiccia di Bra, di cui vi qui sotto).
Weekend nelle Langhe 2.4. Bra

Quindi eccoci pronti a parlare di Bra e della sua deliziosa salsiccia. Ma cosa c’entrano gli ebrei con una salsiccia poi? Non è fatta di carne di maiale?! La salsiccia di Bra, infatti, è a base di carne bovina e si mangia cruda. Questo affinché l’importante comunità ebraica potesse sentirsi integrata sul territorio e poteva consumare un prodotto chiave, poi divenuto simbolo di questa zona.
Oggi la ricetta è un po’ variata e ci sono alcune versione che ammettono un 20-30% di grasso di maiale per un 70-80% carne magra di vitello. Inutile dirvi che la salsiccia di Bra è favolosa ed è perfetta per accompagnare un tajarin alla salsiccia di Bra, magari al Boccondivino.
L’osteria del Boccondivino è uno di quei ristoranti che sentiamo un po’ come una seconda casa. Ci siamo passati per lavoro / per piacere altre volte ed abbiamo dei ricordi gustosissimi legati a questo posto. Inoltre è il locale che ha visto nascere Slow-Food, che udite udite fu fondata da Carlo Petrini proprio qui a Bra (Arcigola, ai tempi). Un progetto a cui, per motivi culinari e lavorativi, siamo davvero molto legati e che ha rivoluzionato il campo della gastronomia.
A Bra abbiamo speso sempre 26€ a testa (senza farlo apposta) ed abbiamo mangiato il loro famoso ed imperdibile tris (salsiccia di bra, battuta di fassona, lardo), tajarin alla salsiccia di bra, brasato al barolo (superlativo), bonet e panna cotta il tutto accompagnato da una bottiglia di Dolcetto d’Alba.

Osteria Boccondivino – Bra
Il centro storico di Bra non è sicuramente il più bello da vedere, però la sua tradizione culinaria (ricordatevi la fiera annuale Cheese, un vero appuntamento imperdibile per gli amanti del formaggio) ci fa dimenticare tutto. Certo non potete partire senza aver prima visitato lo storico salottino della pasticceria Converso e la Chiesa Sant’Andrea.
Weekend nelle Langhe 2.5. La Morra
A Bra si era fatto un po’ tardi ed alle 17.30 avevamo prenotato una visita alla cantina Ca’ Neuva. Bisognava sbrigarci anche perché volevamo visitare la cappella del Barolo che si situava a La Morra. Purtroppo non siamo riusciti a vedere tutto il paesino, ed è sicuramente un posto in cui dovremmo tornare. Ci terremmo sopratutto a vedere la famosa piazza Castello, che rappresenta un po’ il balcone delle Langhe.

Ma torniamo alla cappella del Barolo, per arrivarci dovrete attraversare le vigne del Barolo guardando il paesino di La Morra che si allontana sempre di più dalla visuale. La coloratissima cappella del Barolo è sicuramente il luogo più fotografato delle Langhe ma dietro si cela una storia contadina deliziosa. Fu costruita ad inizio Novecento per offrire riparo ai lavoratori delle vigne nei giorni di pioggia. Non fu mai consacrata, ma se si chiudono gli occhi si può facilmente immaginare di essere un vignaiolo di inizio Novecento.
Weekend nelle Langhe 2.6. Dogliani
Un po’ di corsa ma ce l’abbiamo fatta, siamo arrivati alla cantina Ca’ Neuva dove per 20€ abbiamo degustato 8 calici di vino (Arneis, Dolcetto, Dogliani DOCG, Dogliani Superiore, Nebbiolo, Barbera, Langhe Rosso, Barolo) stuzzicando alcuni prodotti tipici del territorio (affettati, formaggi e tartine di salsa al vitello tonnato). La degustazione è davvero consigliata ed il vino è delizioso. Tant’è che abbiamo comprato 3 bottiglie (26€ in totale), ed una la conserviamo ancora per le grandi occasioni. C’è davvero un ottimo rapporto qualità/prezzo. In ogni caso, non si può pensare di organizzare un weekend nelle Langhe senza prenotare una visita in una cantina.

Qui si trovano le vigne del Dolcetto ed è un punto di arrivo (o di partenza) non indifferente se si vogliono visitare per bene le Langhe. A Dogliani ci siamo fermati anche a cena, anche se saremmo dovuti andare ad una cena degustazione (che abbiamo dovuto disdire visto che eravamo satolli). Ci siamo fermati però all’osteria 400 Dogliani Trading post per una battuta di fassona, degli agnolotti ed un calice di vino (che abbiamo pagato 18€ a testa). Davvero consigliato per un pasti tipico ma un po’ meno pretenzioso e più veloce.